lunedì 8 settembre 2014

IL MIO TRISNONNO RIVA GIOVANNI



Riva Giovanni (detto anche Giuanìn, o “Foll vecc”) nacque probabilmente attorno al 1820. E’ il primo Riva di cui vi sia memoria certa tramandata di padre in figlio. Sulla base delle mie congetture fondate sul testo di Fossati sopra citato è abbastanza probabile che sia figlio di Riva Gerardo e di Della Torre Giovanna Maddalena i quali ebbero almeno 5 figli. La moglie di Riva Giovanni fu Maino Anastasia (detta “Màm Anastasìa” con accento sulla i) che era originaria di un cortile di Agrate Brianza. Riva Giovanni era un contadino abitante in di “cà da la Cungregasiùn”. La Congregazione di Carità di Monza non era un ente religioso ma gestiva i lasciti per l’Ospedale. Di mestiere Giovanni coltivava terre appartenenti alla stessa Congregazione.
Per quanto tramandato Giovanni doveva essere un “regiù” (reggitore, pater familias) piuttosto duro. D’altra parte, come era allora costume, doveva badare ad una intera tribù fatta di figli, nuore e nipoti tutti conviventi sotto lo stesso tetto.
Anastasia invece, secondo i racconti del mio nonno Paolo (Paulìn), era piccolina e dolce. Dopo che il bisnonno Davide si era allontanato burrascosamente dalla casa paterna, Paulìn andava spesso dalla nonna Anastasia che, presumo di nascosto dal severo “regiù”, gli dava una fetta di pan giallo sfregato sulla “saracca” (uno stoccafisso appeso alla trave del soffitto) dicendogli affettuosamente : “tè, mangia nanìn!”.

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