venerdì 13 maggio 2016

RENATO TERUZZI (MIO PADRE) - giovanissimo partigiano - una vita per il sociale


Renato Teruzzi (Brugherio 3/9/1926 – Monza 10/7/1983)

Renato Teruzzi nasce a San Damiano. Cresce tra il campo di calcio e l’oratorio dove si forma anche all’impegno sociale e politico. All’oratorio sboccia anche la sua passione per il teatro tanto che giovanissimo, durante la guerra, si reca spesso in bicicletta a Correzzana dove aiuta Don Alessandro ad organizzare una compagnia amatoriale. Una sera, proprio rientrando da Correzzana dopo il coprifuoco, trova un posto di blocco sulla discesa di Lesmo e a luci spente lo passa a tutta velocità dileguandosi poi per i campi.  All’oratorio respira l’antifascismo di molti uomini cattolici della Parrocchia, come Enrico Casati, dirigente del CNL, che diverrà poi sindaco di Brugherio. Nell’aprile del 1945, non ancora diciannovenne, aderisce alla 27^ Brigata del Popolo e partecipa ad alcune azioni partigiane. Con altri compagni a più riprese blocca e disarma alcuni repubblichini e tedeschi in fuga ma soprattutto con alcuni giovani (fra cui sicuramente Riva Pierino di S. Albino) viene incaricato di infastidire una colonna di tedeschi in ripiegamento sull’autostrada in direzione Bergamo. I partigiani si appostano nelle campagne verso Cernusco ma sono armati solo di qualche vecchio moschetto. La colonna tedesca reagisce al fuoco con le proprie mitragliatrici. Riva Pierino viene ferito ad un ginocchio. Trascinato dai compagni viene nascosto in un armadio, in un cascinale vicino. Ma i tedeschi lo trovano e lo piantonano all’Ospedale vecchio di Monza in attesa di trasferirlo in Germania. Nella notte però, con l’ausilio di una suora e approfittando di una distrazione della guardia, i compagni entrano in ospedale con un furgone e riescono a farlo scappare. Nell’immediato dopoguerra, in occasione delle prime elezioni, in un clima di minacciata guerra civile, per alcune notti Renato dorme all’addiaccio a tutela dei seggi. In questa occasione si ammala di TBC e viene ricoverato per più di due anni al sanatorio di Arco di Trento dove viene sottoposto a cure dolorose e vede morire parecchi giovani compagni di malattia. Riesce a sopravvivere grazie al chinino che i medici della Falck (una grande azienda siderurgica) fanno arrivare dall’America. Già da qualche anno infatti lavora in questa azienda dove è entrato da fattorino e in cui diventerà col tempo Direttore Amministrativo dei servizi infermieristici. All’epoca la TBC è una malattia spesso implacabile e avvolta anche da uno stigma sociale. Renato tuttavia riprende a giocare a calcio, con un polmone solo ma con più grinta di prima. Sposa anche la sua fidanzata di sempre, Enrica Riva, che a sua volta non si lascia condizionare dal parere contrario di molti. Molto presto Renato diventa un riferimento importante per il mondo cattolico locale impegnato in politica. Per moltissimi anni è segretario della sezione di S. Albino e San Damiano della D.C. Nel 1982 accetta anche la nomina a segretario della D.C. di Monza, carica che mantiene lo stretto necessario per consentire un accomodamento alle diverse correnti in conflitto che trovano solo nella sua persona una guida accettabile da tutti. Infatti pur legato alla “sinistra di base” dell’amico Marcora (già giovane comandante partigiano) Renato Teruzzi è un uomo pragmatico, mediatore, mosso sempre dal desiderio di realizzare il bene comune più che da ambizione personale. Ubaldo Paleari riferisce che un po' sul serio e un po' per celia qualcuno lo definiva "lo Zaccagnini di Monza". Queste caratteristiche anche in un clima di contrapposizione feroce fra forze cattoliche e socialiste gli consentono di trovare convergenze importanti anche con gli avversari politici, come nella realizzazione della Cooperativa Unitaria di Via Mameli.  Quello della cooperazione è infatti un altro settore in cui Renato Teruzzi si impegna, convinto che soprattutto la costruzione cooperativa di case dignitose ed economiche per i giovani potrà mantenere una comunità coesa e vitale. Così ben presto si dedica alla realizzazione della Cooperativa situata al di là di Via Adda (vicino a Cascina Ratti) e successivamente alla Cooperativa Bassani e a quella dei Salerioni. La passione per la comunità sandamianese/santalbinese intesa come un mondo complesso ma unitario lo spinge ad un lavorio di mediazione con le due amministrazioni di Monza e Brugherio che partorisce la realizzazione della scuola media consortile (l'attuale De Filippo). Parallelamente si impegna nel campo dello sport inteso come divertimento popolare ma anche come spazio di sana socializzazione e di coesione comunitaria. Collabora agli sviluppi della pallacanestro parrocchiale e col suo impegno consente la realizzazione dell’area sportiva di Via Murri dove per alcuni anni si svolge anche un torneo dedicato alla sua memoria. Fino agli sgoccioli della sua purtroppo piuttosto breve esistenza si impegna poi sul palcoscenico con la compagnia teatrale Cascina Bastoni che anima da attore e regista e con la sua bella voce baritonale collabora anche alla corale parrocchiale. Per alcuni anni siede nel Cda dell'Ospedale San Gerardo di Monza e per molti anni in quello di Villa Serena diretta allora dal Professor Baldoni. A coronamento di quanto realizzato nel sociale negli anni 80 viene insignito dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica. Ma al di là della sua vita pubblica i familiari vogliono testimoniare soprattutto l’impegno quotidiano, gratuito e silenzioso a favore di chiunque avesse bisogno. Per decenni, con cadenza quasi quotidiana, presso la sua abitazione di Sant’Albino si sono recate persone richiedenti lavoro o assistenza per le pratiche pensionistiche e di invalidità. A tutte, senza distinzioni di credo o partito, ha dedicato ascolto e disponibilità.


Cavaliere della Repubblica 






giovanissimo partigiano





























































Renato è il primo a destra in piedi, col moschetto in spalla



http://www.url.it/muvi/bacheca/nuovi/teruzzi/teruzzi3.htm


http://tuttafarinadelnostrosacco.myblog.it/renato-teruzzi/




in fondo alla pagina alcune azioni cui ha partecipato ad aprile 1945

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Una bella lettera di Ubaldo Paleari che dice molto della persona di Renato






















































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