Giuseppe, fratello di mio nonno Paolo aveva un carattere fumantino, talvolta un po' irascibile. Non a caso in famiglia alle volte era soprannominato "Caséri". Un accostamento storico sicuramente un pò azzardato...
vedi sotto chi era in realtà Sante Caserio, da cui venne mutuato il nomignolo.
16
Agosto 1894 a Lione viene decapitato l'anarchico Sante Caserio. il 24
giugno 1894 uccise il presidente francese Carnot, durante un'apparizione
pubblica a Lione, colpendolo al cuore con un coltello rosso e nero. «La
patria non esiste per noi poveri operai. La patria per noi è il mondo
intero"...
Sante
Caserio, fornaio, nato a Motta Visconti l'8 settembre 1873, fu
ghigliottinato a Lione il 16 agosto 1894. Anarchico italiano aveva
pugnalato a morte ......
youtube.com
...........
...........
Il 16 agosto
1894 è ghigliottinato a Lione Sante CASERIO, 21 anni, garzone panettiere a
Milano, che aveva ucciso col pugnale il presidente francese SADI CARNOT. Ecco
l'arringa che pronunciò in tribunale prima della condanna a morte.
«Signori
giurati! Non pronuncerò una difesa, ma piuttosto una spiegazione del mio atto.
Fin dalla
tenera età, ho imparato che l’attuale società è organizzata in modo pessimo,
tanto che ogni giorno ci sono diversi sventurati che si suicidano, lasciando
mogli e figli nella più terribile disperazione. Gli operai, a migliaia, cercano
lavoro senza poterlo trovare. Ci sono famiglie povere che chiedono l’elemosina
per mangiare e tremano per il freddo; esse si trovano nella più grande miseria;
i più piccoli chiedono da mangiare, e le loro povere madri non possono
dargliene perché non hanno niente. Tutto quello che era in casa è già stato
venduto o scambiato. Tutto quanto possono fare è solo di chiedere l’elemosina,
e spesso vengono arrestate per vagabondaggio.
Ho lasciato
la mia terra natale perché mi veniva spesso da piangere nel vedere delle
bambine di otto o dieci anni, costrette a lavorare 15 ore al giorno per una
paga miserabile di 20 centesimi. Vi sono ragazze di 18 o 20 anni che lavorano
anche 20 ore al giorno per un salario ridicolo. E questa non è solo la sorte
dei miei compatrioti, ma di tutti gli operai che sudano tutto il giorno per un
boccone di pane, nonostante che il loro lavoro crei molta ricchezza. Gli operai
sono costretti a vivere nelle condizioni più miserabili, e il loro cibo
consiste in un po’ di pane, qualche cucchiaiata di riso, e dell’acqua; così
quando arrivano a 30 o 40 anni, sono morti di fatica e vanno a finire i loro
giorni negli ospedali.
Inoltre, conseguenza di una cattiva alimentazione e del sovraffaticamento, queste tristi creature sono, a centinaia, divorate dalla pellagra – una malattia che, nel mio paese, colpisce, come dicono i dottori, quelli che sono malnutriti e conducono una vita fatta di fatica e privazioni.
Inoltre, conseguenza di una cattiva alimentazione e del sovraffaticamento, queste tristi creature sono, a centinaia, divorate dalla pellagra – una malattia che, nel mio paese, colpisce, come dicono i dottori, quelli che sono malnutriti e conducono una vita fatta di fatica e privazioni.
Io mi sono
reso conto che vi sono molte persone che hanno fame e molti bambini che
soffrono, mentre il pane e gli abiti abbondano nelle città. Ho visto molte
industrie piene di abiti e di prodotti di lana, e ho visto anche dei magazzini
che traboccano di grano e granturco, che servirebbero a chi ne ha bisogno. E,
dall’altro lato, ho visto migliaia di persone che non lavorano affatto, che non
producono niente e che vivono grazie al lavoro degli altri; che spendono ogni
giorno migliaia di franchi per divertirsi; che corrompono le figlie degli
operai; che possiedono abitazioni di quaranta o cinquanta stanze; venti o
trenta cavalli; molti servitori; in una parola, tutti i piaceri della vita.
Io credo in
Dio, ma quando vedo una tale diseguaglianza tra gli uomini, mi rendo conto che
non è stato Dio a creare l’uomo, ma l’uomo a creare Dio. Ed ho scoperto che
sono quelli che vogliono proteggere le loro proprietà ad avere interesse a
predicare l’esistenza del paradiso e dell’inferno, e a mantenere il popolo
nell’ignoranza.
Poco tempo
fa, Vaillant ha lanciato una bomba nella Camera dei Deputati, per protestare
contro l’attuale sistema della società. Non ha ucciso nessuno, solo ferito
qualche persona; ma la giustizia borghese l’ha condannato a morte. E, non
soddisfatta della condanna dell’uomo colpevole, ha perseguitato gli Anarchici e
arrestato, non solo quelli che conoscevano Vaillant, ma anche quelli che erano
presenti ad una pubblica lettura anarchica.
Il governo
non ha pensato alle loro mogli e ai loro figli. Non ha pensato che l’uomo
detenuto in cella non è l’unico a soffrire, che i piccoli chiedono il pane. La
giustizia borghese non si è fatta turbare dal caso di questi innocenti, che non
sanno nemmeno che cosa sia la società. Non è colpa loro se il loro padre è in
prigione; chiedono solo da mangiare.
Il governo
viene a frugare nei domicili privati, ad aprire lettere personali, a vietare
letture pubbliche e incontri, a praticare l’oppressione più infame contro di
noi. Anche oggi, centinaia di Anarchici sono arrestati solo per avere scritto
un articolo in un giornale o espresso una opinione in pubblico.
Ebbene, se
il governo usa contro di noi i fucili, le catene, le prigioni, dovremmo forse
noi, gli Anarchici, noi che difendiamo la nostra vita, restare chiusi in casa?
No. Al contrario noi rispondiamo al governo con la dinamite, le bombe, i
coltelli, i pugnali. In una parola, noi dobbiamo fare quello che è possibile
per distruggere la borghesia e i governi. Signori della Giuria, voi siete i
rappresentanti della società borghese. Se volete la mia testa, prendetevela; ma
non crediate che in questo modo fermerete il movimento anarchico.
Fate attenzione, l’uomo raccoglie ciò che semina»
Nessun commento:
Posta un commento