Riva Giovanni
 (detto anche Giuanìn, o "Foll vecc") nacque probabilmente attorno al 
1820. E' il primo Riva di cui vi sia memoria certa tramandata di padre 
in figlio. Sulla base delle mie congetture fondate sul testo di Fossati 
sopra citato è abbastanza probabile che sia figlio di Riva Gerardo e di 
Della Torre Giovanna Maddalena i quali ebbero almeno 5 figli. La moglie 
di Riva Giovanni fu Maino Anastasia (detta “Màm 
Anastasìa" con accento sulla i) che era originaria di un cortile di 
Agrate Brianza. Riva Giovanni era un contadino abitante in di "cà da la 
Cungregasiùn". La Congregazione di Carità di Monza non era un ente 
religioso ma gestiva i lasciti per l'Ospedale. Di mestiere Giovanni 
coltivava terre appartenenti alla stessa Congregazione.
Per
 quanto tramandato Giovanni doveva essere un “regiù” (reggitore, pater 
familias) piuttosto duro. D'altra parte, come era allora costume, doveva
 badare ad una intera tribù fatta di figli, nuore e nipoti tutti 
conviventi sotto lo stesso tetto.
Anastasia
 invece, secondo i racconti del mio nonno Paolo (Paulìn), era piccolina e
 dolce. Dopo che il bisnonno Davide si era allontanato burrascosamente 
dalla casa paterna, Paulìn andava spesso dalla nonna Anastasia che, 
presumo di nascosto dal severo “regiù”, gli dava una fetta di pan giallo
 sfregato sulla “saracca” (uno stoccafisso appeso alla trave del 
soffitto) dicendogli affettuosamente : “tè, mangia nanìn!”.
