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mercoledì 28 agosto 2024

ANTONIO TERUZZI, MIO TRISNONNO PATERNO

 Antonio Teruzzi (mio trisnonno paterno) veniva da Monza. 

Aveva un fratello Carlo e nove sorelle: Clementina (detta "Ghiassa" che penso significasse la "mater familias" o "régiura"; probabilmente era la più anziana e assolveva a quel ruolo), Lucia, Filomena, Caterina,  Peppina (sposata a Monza), Rusoeu (sposata a San Fruttuoso), Margherita, detta Ghita (moglie di un Tagliabue delle famose raffinerie di Monza), più altre due di cui mia mamma non si ricorda il nome. 

Antonio Teruzzi aveva anche un fratello: Teruzzi Carlo, sposato ad una Pozzi che pare fosse un po' disturbata e che alla fine si uccise. Questo Teruzzi Carlo partì con tre figli da Genova per l'America. Probabilmente per il Brasile perché qualche anno fa ho trovato il suo nome  ma anche quello del mio bisnonno e di mio nonno (con precise date di nascita) in un sito familiare di un brasiliano che però mi disse che il tramite era una ex compagna di un cugino della quale aveva perso ogni contatto.

lunedì 29 aprile 2024

BRAMBILLA ANTONIO, MIO BISNONNO PATERNO (MH OK)

 

Antonio Brambilla

Alcune notizie tratte dall'albero genealogico (da MyHeritage) del Sito famiglia Colombo-Tremolada, amministrato da Norma Sofia Tremolada. 

Non sono certo al 100% ma dovrebbero riferirsi al mio bisnonno.

·        Nascita16 nov 1875 - Monza, Cascina de Bastoni

·        Genitori Fruttuoso Brambilla, Maria Brambilla (nata Sirtori)

·        Fratelli e sorelle: Carlo Brambilla, Carolina Villa (nata Brambilla), Carlo Giovanni Brambilla, Giuseppa Rachele Brambilla, Filomena Maria Brambilla

·        Moglie Rosa Stella Brambilla (nata Gavazzi)

 

venerdì 26 aprile 2024

ACQUATI ONORATO, CUGINO DI MIO PADRE (MH OK)

 Acquati Onorato era figlio di una cugina di mia nonna Egidia Brambilla. L'ho conosciuto solo di sfuggita ma sicuramente a San Damiano è stato una figura di rilievo per il suo impegno  nella gestione della Cooperativa.




giovedì 28 marzo 2024

RIVA ENRICA MIA MADRE (MH OK)






Enrica da bambina


Enrica maestra


col piccolo Paolo e zia Chiarina davanti al negozio di Irene a Cederna




Il suo Renato, amore di una vita intera..e oltre




Ciao ICCA!








Riva Enrica è nata a Monza il 24/5/1926. Morta a Monza il 17/7/2015. Figlia ultimogenita di Riva Paolo e Bertani Virginia, due grandi genitori. Era bionda con occhi grigio azzurri. Vivace e sveglia. Da piccola era un maschiaccio. Fin da bambina lei e Renato Teruzzi (suo futuro marito e mio padre) simpatizzano e presto si fidanzano. A vent'anni Renato si ammala di TBC. Tutti le sconsigliano di proseguire la relazione ma lei non molla. A quei tempi la TBC è ancora una malattia mortale ma dopo circa due anni Renato guarisce (anche se ha un polmone compromesso) anche grazie ai medici della Falck dove lavora, che gli vogliono bene e fanno arrivare il chinino dall'America. Enrica intanto è diventata maestra diplomandosi alle Canossiane di Monza. Ha imparato canto da Monsignor Baraggia. Ha una bella voce ma soprattutto è molto intonata. Per anni canterà nel coro della chiesa con Renato che ha una bella voce baritonale. Alle magistrali ha imparato anche a disegnare. Le nostre gite da bambini sono contrassegnate dal canto. Enrica fa solfeggiare me e Emilia e con Renato si cantano tutti i canti della montagna e le canzoni popolari. A scuola farà solo delle supplenze perché si sposa abbastanza presto e quando ha 24 anni nasco io, Paolo. Da allora fa solo ripetizioni in casa ottenendo sempre ottimi risultati, non lesinando anche qualche scappellotto. Ma erano i tempi in cui le mamme chiedevano anche questo agli insegnanti. Da giovanissima si occupa di politica per la Democrazia Cristiana. Ma è progressista come Renato che è vicino all'ex partigiano Marcora. Come si usava allora gli impegni di famiglia la escludono un po' dalla vita pubblica anche se segue da vicino gli impegni di Renato, specie offrendo la sua valida collaborazione nel lavoro di costruzioni in cooperativa: lei capisce i disegni dei progetti molto meglio di Renato. Probabilmente avrebbe potuto dedicarsi con successo ad attività sociali e politiche e la condizione di casalinga le è andata molto stretta. Nel 1956 nasce Emilia, la secondogenita. Qualche anno dopo perde un terzo bambino attorno ai sei mesi di gravidanza. Segue un periodo di forte depressione. A soli 56 anni, dopo 40 anni e oltre di lavoro, muore Renato ed Enrica è come un albero spezzato in due. Per fortuna ha tre nipotine (Iris, Venitha e Lovely; poi arriverà anche l'amato Stefano detto "Pepi") da accudire la mattina e questo la obbliga a reagire. Adora le sue nipotine indiane tanto che per la prima volta vola fino a Roma per ricevere e godersi Venitha di ritorno dall' India con la piccola Lovely prima della ressa di Linate. Resta per tutta la vita il riferimento solido per tutti noi. Si occupa di tenere la casa in ordine, di farla adeguatamente manutenere. Ne capisce di muratura. E' appassionata di giardinaggio. Vive gli ultimi anni in simbiosi con la cagnolina Pimpi. A 70 anni si mette a studiare inglese per seguire qualche allievo nei compiti e ovviamente lo fa col solito impegno e con successo. Conosce benissimo il latino. Si spegne di vecchiaia a 89 anni dopo aver gestito per anni con coraggio e senza pesare su nessuno un tumore. Ha adorato i suoi genitori e ha amato i fratelli Amelia ed Emilio. Dopo l'emorragia cerebrale subita dalla sorella Amelia ha fatto alzare la casa di un piano e l'ha fatta tornare a S. Albino per darle assistenza. Per la nipote Luisa, orfana di padre, ha fatto da mamma e da papà. Ha amato molto il suo primo nipote Paolo Riva, figlio di Emilio. Paolo veniva spesso a confidarsi negli anni della malattia che lo ha portato ad una morte prematura. Anche lui molto coraggioso confidava: "Zia mi preoccupo solo di assicurare ai miei figli un futuro sereno". Cosa che riuscì a fare. Enrica era una persona generosa. Dopo la morte prematura della vicina Liliana ha ospitato e accudito con grande affetto per quasi un anno la piccola Paola, rimasta orfana di madre. E l'ha ricordata con amore per tutta la vita. Ha avuto per tutta la vita in Angelina Caprotti un' amica del cuore. A tutti gli africani di passaggio non ha mai lesinato un' offerta ma spesso anche l' invito ad entrare in casa perché si riposassero e rifocillassero un po'. Ancora oggi il non più giovane Mosè passa da noi ogni settimana e la ricorda. Enrica ha fatto per tutta la vita offerte regolari ad alcune opere caritative come il villaggio del fanciullo di Bologna. Da sposini i miei si erano interessati anche per entrare nella comunità di Don Zeno Saltini a Nomadelfia. Enrica era religiosa ma non bigotta. La fede per lei era una opzione intellettuale e la scelta di ancorarsi a dei principi di valore più che una granitica certezza. In questo era diversa da Renato che era meno intellettualmente inquieto e che spesso ripeteva: "Ha creduto gente più in gamba di me per cui...". Enrica era una persona forte e fragile allo stesso tempo. Aveva un carattere focoso. Era schietta e odiava l'ostentazione e l'ambizione. Piegata dalla depressione e poi dalla inaccettata morte prematura di Renato si è risollevata per amore di tutti noi ed è stata fino alla fine un riferimento solido e indispensabile. Per qualsiasi consiglio o necessità sapevamo di poter contare tutti su di lei. Era una persona vivace, intelligente, con il culto dell'onestà e della sincerità. Una bella persona.



venerdì 9 febbraio 2024

RIVA AMELIA (MH ok)





Riva Amelia è stata una persona affabile e sorridente. Ha avuto una passione immensa per il suo lavoro di "mercante", un lavoro che allora poteva garantire buoni guadagni, cosa che non disdegnava, ma anche ricco di  relazioni umane che apprezzava. Ai tempi era un lavoro che doveva garantire ai clienti totale disponibilità ma che aveva i suoi pregi. In famiglia si diceva: "Mesterasc, danerasc"  (mestieri ingrati, ottimi guadagni). Anche lei a sera trovava grande soddisfazione a vedere il cassetto pieno di soldi. Ma alle volte in alta Valle Brembana doveva spalare la neve di primo mattino e prepararsi la piazzuola del mercato. Era pratica. Non aveva grossi interessi culturali ma era socievole e generosa. Si è sposata tardi ed è rimasta vedova molto presto. A 49 anni, la vita di Amelia è stata improvvisamente sconvolta da un' emorragia cerebrale che ha messo a repentaglio la sua capacità di parlare e comunicare. Con determinazione e forza d'animo, ha affrontato il difficile percorso di riapprendere a parlare da zero iniziando dalle preghiere apprese nell'infanzia. In questa occasione è tornata a vivere a Sant'Albino con la figlia Luisa Garofano, in modo da stare vicina ai fratelli Enrica ed Emilio. Ha vissuto a lungo con sua madre Virginia Bertani. La sua lotta contro le avversità non si fermava qui. Per oltre dieci anni ha combattuto una battaglia contro il cancro, affrontando ogni trattamento e ogni ostacolo con un coraggio ammirevole. Nonostante le sofferenze fisiche, il suo spirito è rimasto forte e positivo, senza mai pesare sugli altri con la sua situazione. Quello che va ricordato di Amelia Riva è soprattutto il suo sorriso contagioso e le sue allegre risate. Era una persona che amava profondamente la figlia, i nipoti e i familiari, compreso quelli acquisiti di Zogno. Il suo amore per la vita nonostante tutto, la sua forza e la sua gentilezza continueranno ad ispirare per sempre coloro che l'hanno conosciuta.

Mi ha voluto tanto bene e io non la dimentico.

Paolo

sabato 3 febbraio 2024

TERUZZI RENATO, CAVALIERE DELL' ORDINE "AL MERITO DELLA REPUBBLICA" (mh ok)

 Il 27/12/1976, all'età di 50 anni, sei anni prima della sua morte, nostro padre venne insignito del titolo di Cavaliere dell' Ordine "Al Merito della Repubblica"  "in considerazione di particolari benemerenze" con atto sottoscritto dal Capo del Governo e dal Presidente della Repubblica. Mia madre era talmente insensibile alle lusinghe del riconoscimento sociale che nessuno di noi accompagnò il poveruomo a ritirare l'onorificenza. Né il diploma fu mai incorniciato. Giacque in un cassertto assieme alla relativa medaglia. Questo vuole essere un piccolo, anche se postumo, risarcimento per quest'uomo davvero speciale.









vedi anche qui:

https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/1586612

giovedì 4 maggio 2023

DAL CANADA A PIZZAUT E AL CANILE DI MONZA SULLE ORME DELL' ANTENATO SANTALBINESE (with english translation) (MH OK)

I discendenti canadesi di Riva Guido, emigrato a fine 1800 da Sant'Albino (Monza) hanno incontrato in questi giorni i loro parenti monzesi. Con loro hanno visitato il bellissimo canile di Monza gestito da ENPA, il cui presidente locale è il cugino Riva Giorgio. Hanno pranzato nella  nuova sede monzese di Pizzaut animata dallo straordinario Nico Acampora e recentemente inaugurata dal Presidente Mattarella in persona.  Alla prima serata d' incontro coi parenti ha presenziato Suor Maria Gloria Riva, anima della comunità religiosa di Pietrarubbia, vicino a San Marino. 

In Canada i signori Peyer, discendenti di Riva Guido, partito da un villaggio in cui abbondavano solo figli e miseria, gestiscono un' importante azienda che si occupa soprattutto di grandi impianti di stoccaggio (https://swissinstruments.com/) e affiancano alla loro attività professionale una grande sensibilità per le questioni sociali. La giovane Lynsi Peyer è avvocato a Londra e si occupa di tutela dei diritti umani.

Riva Guido ai primi del 1900 fu impegnato nel nascente movimento socialista. Gestì a Zurigo un locale che ancora esiste (Il Cooperativo  https://it.wikipedia.org/wiki/Ristorante_Cooperativo) e che era punto d'incontro per socialisti ed anarchici da tutta Europa. Ospitò tra gli altri anche Mussolini prima della sua svolta fascista. Il futuro Duce era in Svizzera renitente alla leva ma, secondo quanto tramandato in famiglia Riva era anche poco incline al pagamento di vitto e alloggio. Allo scoppio della prima guerra mondiale Riva Guido tornò volontariamente in Italia per difendere il proprio paese. Poi tornò a Zurigo ma durante i primi anni del nazismo il Cooperativo pullulava di sodati e ufficiali tedeschi e Guido ebbe molto anticipatamente sentore delle persecutorie politiche antiebraiche e preferì tornare a Monza dove morì pochi anni dopo.  

English translation

The Canadian descendants of Riva Guido, who emigrated from Sant'Albino (Monza) at the end of the 1800s, recently met their relatives from Monza. With them they visited the beautiful Monza kennel managed by ENPA, whose local president is their cousin Riva Giorgio. They had lunch in the new Pizzaut headquarters in Monza animated by the extraordinary Nico Acampora and recently inaugurated by President Mattarella himself. The first evening meeting with relatives was attended by Sister Maria Gloria Riva, soul of the religious community of Pietrarubbia, near San Marino.

In Canada, the Peyer, descendants of Riva Guido, who left from a village where only children and poverty abounded, manage an important company that mainly deals with large storage facilities (https://swissinstruments.com/) and alongside their professional activity have a great sensitivity for social issues. The young Lynsi Peyer is a lawyer in London and deals with the protection of human rights.

Riva Guido in the early 1900s was involved in the nascent socialist movement. He ran a restaurant in Zurich that still exists (Il Cooperativo https://it.wikipedia.org/wiki/Ristorante_Cooperativo) and which was a meeting point for socialists and anarchists from all over Europe. Among others, it also hosted Mussolini before his fascist breakthrough. The future Duce was draft dodger in Switzerland but, according to what was handed down in the Riva family, he was also disinclined to pay for room and board. At the outbreak of the First World War Riva Guido voluntarily returned to Italy to defend his country. He then returned to Zurich but during the first years of Nazism the Cooperative was teeming with German soldiers and officers and Guido got wind of the anti-Jewish political persecutions in advance and preferred to return to Monza where he died a few years late
























Foto di Riva Guido

Riva Guido davanti alla sua "Trattoria italiana"  di Zurigo

1925 - il carro dei "mercanti" Riva di Sant'Albino


Riva Guido davanti al Cooperativo di Zurigo

S.Albino : Una visita dei parenti di Zurigo nel 1925


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Se anche tu vuoi dare una mano vedi qui:


https://www.enpamonza.it/donazioni


https://monza.pizzaut.it/


Monache dell’Adorazione Perpetua
Via Ca' Baldisserra, 2 61023 Pietrarubbia PU
tel. 0722 75103 -
adoratrici@adoratrici.it
CF 91021060412
Riviera Banca
21-Filiale Carpegna
IBAN: IT 30 O 08995 68250 021000028095
Codice BIC: ICRAITRRRN0
(attenzione! Nel BIC l'ultimo è un numero, lo zero)

mercoledì 21 dicembre 2022

RINO MARTINENGO (MIO SUOCERO): UNA BELLA PERSONA (MH OK)

RINO MARTINENGO (MIO SUOCERO): UNA BELLA PERSONA

 




Il nonno Rino era una bella persona. Fisicamente era un bell'uomo, sempre ben vestito e con le scarpe lucidissime (ci teneva tanto). Aveva un bel carattere, tranquillo e gioviale. Era molto generoso. Per un bel po' ospitò nel seminterrato di casa (che era perfettamente vivibile) una famiglia di giovani pescatori (i Di Febo) che aveva conosciuto a Silvi Marina e che vennero al nord in cerca di lavoro. Del resto la generosità era di casa perché la mamma Elisa aveva sempre un piatto di minestra pronto per tutti i viandanti che bussassero al negozio di frutta in Piazzale Susa a Milano. Rino aveva fatto il militare in cavalleria e adorava i cavalli. Aveva giocato a calcio nelle giovanili del Milan ed era un grande ballerino. Spesso partecipava in abito da ballo a concorsi serali e notturni e poi si precipitava al lavoro senza andare a dormire. Era litografo e riuscì a creare una ditta con un centinaio di dipendenti. Quando la crisi lo mise in ginocchio la sua preoccupazione fu solo di pagare i dipendenti senza lasciarli per strada. Aveva una grande passione anche per il biliardo e per le bocce e credeva nell'amicizia. Amava leggere e aveva raccolto una bella biblioteca e per i figli acquistò addirittura l'Enciclopedia Britannica. Adorava i suoi fratelli (Mima, Norma e Dino) e soprattutto era molto protettivo e affettuoso con Dino. Con lui si faceva delle risate incredibili ricordando le birichinate da ragazzi. Una delle loro specialità era fare la c... e incartarla nella stagnola con tanto di fiocchi per poi depositare questi "dolcetti" nei comò di zie e affini. Anche la moglie di Dino, zia "Angiulèta" (Angela Regorda) era un personaggio straordinario per simpatia e generosità ma merita che le dedichiamo dello spazio a parte. Rino ha adorato il nipotino Riccardo che avrebbe portato avanti il nome dei Martinengo e appena Venitha dava prova della propria intelligenza diceva: "Cala tusa lì l'è un fenomeno. Fic fa l'università!". Rino era comunista, ai tempi in cui il comunismo era ancora una promessa di equità e giustizia sociale. Durante il fascismo si impegnò attivamente nella Resistenza ma rifiutò sempre le armi perché non voleva uccidere nessuno. Così si impegnò a distribuire il materiale propagandistico portandolo da Milano in Brianza dove era sfollato. Venne arrestato per questo e finì a San Vittore proprio nei giorni dei martiri di Piazzale Loreto. Fu salvato solo perché per combinazione un gerarca fascista era cresciuto da ragazzino nelle stesse case di ringhiera ed era amico d'infanzia ed ottenne la liberazione in cambio dell'arruolamento di Dino nella Repubblica di Salò. Dino poi riuscì subito a fuggire. Come spesso accade anche Rino non parlava mai di queste sue attività. E' stato un genero molto generoso e ha ospitato i suoceri fino alla loro scomparsa. Con la suocera Ermelinda in particolare era sempre gentile e prodigo di battute simpatiche. E' stato un bravo marito compensando con la sua tranquillità il carattere sempre iperattivo ma un po' ansioso della sua Fausta. E' stato un papà dolce. Anche negli ultimi tempi ha affrontato la malattia (una dismielopoiesi) senza far pesare a nessuno. Faceva le sue trasfusioni e poi andava al bar a giocare a biliardo, credo soprattutto per rassicurare i suoi. Eppure era ben consapevole di essere alla fine. Anche la sua morte fu nel segno della generosità. Si era affezionato a un giovanissimo pugliese, Michele, malato di leucemia. Tornato a casa per una breve pausa rientrò in ospedale e non trovò più Michele. Gli raccontammo che era stato trasferito ma lui capì che era morto. Decise che non era più tempo di lottare. Ciao Rino, ti vorremo sempre bene e ti ricordiamo col sorriso dolce che era la tua cifra.

giovedì 1 dicembre 2022

1923 . LA PRIMA ACQUA POTABILE A CASCINE BASTONI ARRIVA IN CASA RIVA (mh ok)

 Da Edoardo Fossati

In 1921 the Riva asked to obtain (at their own expense) pipes with drinking water. They obtained it in 1923, the first private house in Cascine Bastoni




RIVA DAVIDE, MOLTO PIU' DI UN POSTINO! (MH OK)

Sempre grazie alle ricerche di Edoardo Fossati scopriamo che il nostro antenato Riva Davide non fu un semplice postino ma un incrocio fra un ufficio postale (con tutte le svariate incombenze del caso) e Amazon. E che fu anche molto sfortunato per via di un grave furto subito.


Again thanks to Edoardo Fossati's research, we discover that our ancestor Riva Davide was not a simple postman but a cross between a post office (with all the various duties of the case) and Amazon. And that he was also very unfortunate due to a serious theft suffered.






martedì 22 novembre 2022

STORIA DEI RIVA - DA EDOARDO FOSSATI (MH OK)

Caro Paolo
in questo periodo di clausura forzata ho occupato parte del tempo per rivedere e riordinare qualche migliaio di documenti raccattati nel corso delle mie ricerche.
Sono emersi anche gli status animarum di San Gerardo (1788, 1789, 1804, 1806, 1811, 1815, 1823/1829) che ti invio, compresi il primo e l'ultimo, già editati sul libro ma con informazioni sintetiche.
Unitamente ti invio quanto recuperato dai registri parrocchiali nel periodo:
- per i battesimi, da nov. 1858 a fine 1949;
- per i matrimoni, dal 1858 al 1967;
- per i morti, dal 1863 al 1995;
limitatamente alla filiera di Riva Davide, con una breve eccezione per la filiera di Riva Angelo.
Qualche interrogativo può nascere per quanto riguarda Riva Ester e il padre Gerardo (vedi dettagli nell'allegato), nonché per il marito di Riva Giuseppa, filatrice, nata il 16.08.1853, che il 7.12.1873 sposa Fontana Raineri, muratore, nato il 27.09.1952 di cui ricordo di avere visto, ma non so quando e dove, l'annotazione "Parigi" vicino al suo nome.
Ti dice qualcosa quanto sopra?
Mi sembra che, in definitiva, ora siano a disposizione le informazioni per recuperare l'albero genealogico almeno fino a tutto il 1700 dai registri della parrocchia di San Gerardo.
Che ne pensi?
Ti saluto e torno alla mia lunga quarantena (mi sembra di essere una clarissa a donzena).
E: F:




I Riva negli status animarum di San Gerardo

anno 1787
Casa del Luogo Pio Convenio
Carlo Riva
Maria Perega  moglie
Giacomo  22 anni
Giovanni  21 anni
Gerardo    17 anni
anno 1788
Casa del Luogo Pio Convenio
Conferma quanto sopra, con i figli che hanno 23, 22, 18 anni.
anno 1789
Casa del Luogo Pio Convenio
Conferma quanto sopra, con i figli che hanno 24, 23, 19 anni.
anno 1804
Casa del Luogo Pio Convenio
Piggionante Carlo Riva, viduo di Maria Perego, di anni 70
                    Giovanni, figlio fatuo, di anni 33.
anno 1806
Casa del Luogo Pio Convenio
Conferma  quanto sopra, con Carlo Riva, di anni 75 (sic) e il figlio fatuo Giovanni, di anni 35.
anno 1811
Casa della Congregazione di Carità
Piggionante Carlo Riva, viduo di Maria Perego – figlio di Gio Batta e di Maria (Ferrario), nato il 29 luglio 1738 (83 anni?)
                      Giovanni, figlio fatuo, nato il 29 aprile 1788 (40 anni).
N.B.  di seguito, dopo Giovanni è scritto: Gerardo Riva nato a Sant’Albino.
anno 1815
Casa del Luogo Pio Convenio
Piggionante Gerardo Riva, nato il 26 novembre 1794
Giovanna Maria Della Torre, moglie, di anni 19, sposata il 28-8-1813.
Casa civile con altre abitazioni del Sig. Ratti
(è la cassina di ratt, di Sant’Albino di Concorezzo)
Piggionante Giacomo Riva, nato il 14 ottobre 1764
                    Maddalena Crippa, moglie, 43 anni
                    Giovanna, di anni 16
                    Carlo, nato il 26 luglio 1801
                  Marcellina, di anni 10
                  Angelo Maria, nato il 24 gennaio 1813.
anni 1823/1829
Casa della Congregazione di Carità
                  Gerardo Riva, figlio del fu Giacomo e di Maddalena Crippa, nato il 26 sett. 1794
                  Giovanna Maddalena Della Torre, moglie, sposata il 28 agosto 1813 in questa casa
                  Gio Antonio, figlio, nato il 6-3-1816
                  Gerolima Francesca, figlia, nata il 2-11-1817
                  Giacomo Francesco, figlio, nato il 22.03.1820
                  Giacomo, figlio, nato il 15.5.1822
                  Carlo Giuseppe, figlio, nato il 3.9.1828
                  Carlo, fratello di Gerardo, nato lì il 26.7.1801
                  Marcellina, sorella di Gerardo, nata lì il 2.6.1804
                  Angelo Maria, fratello di Gerardo, nata lì il 24.1.1913
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I Riva  nei Registri Parrocchiali di Sant’Albino
Dati sintetici ripresi dai vari registri e anche da fonti esterne
N.B.  Il Registro dei battesimi viene inaugurato con la prima nascita del 28-11-1858.
I battesimi furono celebrati nella chiesetta di Cascine Bastoni fino al 02-09-1864 e dal 12-09-1864 nella nuova chiesa parrocchiale
Riva Gerardo e Della Torre Giovanna, risultano genitori di:
Riva Giovanni e Majno Anastasia, cattolici, contadini, sposi a San Gerardo il 20-01-1842, che hanno:
Riva Ernesta Adele, nata il 29-04-1860, ultima dei figli dei suddetti sposi.
I figli precedenti sono (non in ordine cronologico):
- Riva Davide – sposa Besana Maria e hanno: Guido, Paolo, Rosa, Irene, Chiara, Demetrio, Giuseppe
- Riva Angelo – sposa Consonni Giuseppa e hanno: Davide, Enea, Luigi, Maria
             vedovo, sposa Rovagnati Giuseppa e hanno: Emma, Vittoria, Maria, Emilia
- Riva Riccardo – sposa Ronchi Luigia e hanno: Rosa, Pina, Jole, Giovanni
- Riva Gerardo sposa Martinoja Jole e hanno: Ester
- Riva Giovanna – sposa Della Torre Francesco e hanno: Enrico, Romeo, Nino
- Riva Luigia – sposa Nava Angelo e hanno: Ambrogio, Ernesto, Lucia
- Riva Giuseppa – sposa Fontana Raineri e hanno: Luigi

Battesimi (dal 1858 al 1949)
Linea di Riva Davide
da Davide e Besana Maria:           (Riva Davide è “sarto”)
07-11-1874 – Riva Rosa Maria
22-05-1877 – Riva Emilio Guido
28-06-1879 – Riva Pietro Paolo
09-12-1881 – Riva Rosa
26-10-1884 – Riva Irene
21-12-1886 – Riva Chiara
01-07-1889 – Riva Demetrio
17-03-1892 – Riva Giuseppe  

da Paolo e Fumagalli Antonia:     
19-09-1904 – Riva Amelia Maria
da Paolo e Bertani Virginia:
29-06-1910 – Riva Amelia Pierina
02-09-1912 – Riva Davide
21-12-1914 – Riva Emilio Mario
23.05.1926 – Riva Enrica

da Demetrio e Mariani Maria:
23-03-1915 – Riva Marco Giosuè
da Demetrio e Balzarini Adelaide:
04-09-1921 – Riva Francesco

da Giuseppe e Carsani Maria Rosa:
27-10-1922 – Riva Eudilia
16-05-1927 – Riva Daniele Giovanni
23-07-1930 – Riva Mario Davide
29-07-1933 – Riva Paolo

da Emilio e Mariani Maria:
14-10-1946 – Riva Paolo Filippo

da Marco e Terni Maria:
24-03-1948 – Riva Giorgio Davide

Morti (dal 1863 al 1995)

22-09-1873 – Riva Giuseppe, (46 anni), di Gerardo e Della Torre Giovanna, celibe
25-06-1875 – Riva Rosa Maria, (7 mesi), di Davide e Besana Maria
31-10-1885 – Riva Rosa, (3 anni), di Davide e Besana Maria
21-12-1889 – Riva Giovanni, (74 anni), di Gerardo e Della Torre Giovanna, coniugato con Maino   
                                                Anastasia (nata ad Agrate e morta il 20-04-1896)
10-07-1902 – Riva Davide, (57 anni), di Giovanni e Maino Anastasia, coniugato con Besana Maria
08-12-1904 – Riva Irene, (20 anni), di Davide e Besana Maria, nubile, operaia
29-07-1905 – Riva Amelia, (10 mesi), di Paolo e Fumagalli Antonietta
29-05-1906 – Fumagalli Antonietta, coniugata con Riva Paolo
25-04-1915 – Mariani Maria, coniugata con Riva Demetrio
04-04-1917 – Riva Davide, di Paolo e Bertani Virginia
14-02-1925 – Riva Antonietta, (20 gg), di Paolo e Bertani Virginia
11-07-1927 – Riva Riccardo, (77 anni), di Giovanni e Maino Anastasia, vedovo di Ronchi Luigia
13-11-1927 – Riva Daniele Giovanni, (6 mesi), di Giuseppe e Carsani Maria Rosa
19-11-1921 – Riva Maria Luisa, (70 anni), di Giovanni e Maino Anastasia, coniugata con Nava Angelo
                                                                              (morto il 04-05-1923 – a 72 anni)
29-07-1933 – Riva Paolo, (1 ora), di Giuseppe e Carsani Maria
08-05-1934 – Besana Maria, (81 anni), vedova di Riva Davide
02-06-1942 – Riva Guido, (65 anni), di fu Davide e fu Besana Maria, coniugato con Kuster Anna
13-11-1958 – Riva Giuseppe, (66 anni), coniugato con Carsani Maria
15-03-1963 – Riva Chiarina, (76 anni), di fu Davide e fu Besana Maria, vedova di Trezzi Giuseppe
08-04-1963 – Riva Demetrio, (73 anni), di fu Davide e fu Besana Maria, vedovo di Mariani Maria
20-11-1963 – Balzarini Adelaide, (76 anni), vedova di Riva Demetrio
28-06-1967 – Bertani Virginia, (81 anni), vedova di Riva Paolo
19-09-1980 – Carsani Maria Rosa, (89 anni), vedova di Riva Giuseppe
06-11-1980 – Riva Amelia, (70 anni), di Paolo e Bertani Virginia, vedova di Garofano Severino
10-07-1983 – Teruzzi Renato, (56 anni), coniugato Riva Enrica
06-06-1988 – Riva Francesco Davide, (66 anni), di Demetrio e Balzarini Adele, celibe
06-06-1994 – Riva Marco Giosuè, di Demetrio e Mariani Maria, coniugato con Terni Maria

Matrimoni (dal 1859 al 1967) celebrati in parrocchia

06-12-1903 – Riva Paolo, cappellaio – Fumagalli Antonia, tessitrice
10-06-1914 – Riva Demetrio, mercante – Mariani Maria, casalinga
08-06-1921 – Trezzi Giuseppe, merciaio – Riva Chiarina, casalinga
30-11-1921 – Riva Giuseppe, assistente tessitura – Carsani Maria, operaia
27-12-1926 – Tremolada Giovanni, nato a San Gerardo il 22-06-1902 – Riva Irene, nata a Zurigo il 18-01-1902 – magazziniera – da Riva Guido e Kuster (Ottavia?) (illegittima?)
31-08-1942 – Garofano Severino, commerciante – Riva Amelia, casalinga
15-09-1949 – Giltri Carlo, impiegato – Riva Eudilia Giuseppina, insegnante
27-09-1950 – Teruzzi Renato, impiegato – Riva Enrica, insegnante

Matrimoni celebrati in altre parrocchie (talvolta c’è discordanza di date)

20-01-1842 – Riva Giovanni – Majno Anastasia, San Gerardo
07-12-1873 – Riva Davide – Besana Maria, Bernareggio
14-05-1882 – Riva Riccardo – Ronchi Luigia, Concorezzo (altre date: 14-05-1885 e 14-05-1888)
09-09-1909 – Riva Paolo – Bertani Virginia, Busto Arsizio (altra data: 09-09-1910)
03-06-1920 – Riva Demetrio – Balzarini Adelaide, Brivio
16-08-1939 – Riva Emilio – Mariani Maria, San Biagio
11-06-1947 – Riva Marco – Terni Maria, Sesto San Giovanni
16-08-1958 – Riva Mario Davide – Ratti Marisa, Brugherio


Linea (sintetica) di Riva Angelo, figlio di Riva Giovanni e Majno Anastasia, fratello di Davide

Riva Angelo, fornaio di pane, nato a Cascine Bastoni il 05-11-1843 e
Consonni Giuseppa, pizzicagnola, nata a Vedano il 03-10-1831, figlia di Consonni Giovanni e Besana Maria, pizzicagnoli in Monza e vedova di Cajani Angelo, morto il 10-01-1866,
si sposano il 10-07-1866 ed hanno quattro figli:
27-04-1867 – Riva Davide Pasquale, morto il giorno dopo, (padrino lo zio Davide che si dichiara “sarto”)
02-08-1868 – Riva Enea Alessandro
01-09-1871 – Riva Luigi Edoardo, morto 3 giorni dopo
20-08-1873 – Riva Maria Claudina
a questi occorre aggiungere i due figli avuti dalla vedova Cajani: Pietro, 1860 e Biagio, 1861.
Consonni Giuseppa muore (a 45 anni) il 09-11-1876 e Riva Davide  il 12-11-1877 sposa Rovagnati Giuseppa a Mariano Comense. Hanno:
21.06.1878 – Riva NN, nato morto
15-09-1879 – Riva Emma Maria
30-07-1880 – Riva Vittoria
23-03-1882 – Riva Maria Eva
10-02-1886 – Riva Emilia Valeria

Da input vari : Riva Gerardo e famiglia
Riva Gerardo, nato a Monza il 07-11-1855 e morto a Parigi il (11)-03-19x8 (commendatore e architetto)
Martinoja Jole, moglie, nata a Milano il 09-05-1856 e morta a Monza il 21-04-1930
Riva Ester, figlia, nata a Parigi il 26-09-1885 e morta a Monza il 25-01-1912 (altre fonti indicano come anno di nascita il 1895 il che è impossibile: la stessa Ester dichiara di avere iniziato il suo percorso di insegnante a Cascine Bastoni nell’anno scolastico 1904/1905 – avrebbe perciò avuto 9 anni!)