Riva Amelia è stata una persona affabile e sorridente. Ha avuto una passione immensa per il suo lavoro di "mercante", un lavoro che allora poteva garantire buoni guadagni, cosa che non disdegnava, ma anche ricco di relazioni umane che apprezzava. Ai tempi era un lavoro che doveva garantire ai clienti totale disponibilità ma che aveva i suoi pregi. In famiglia si diceva: "Mesterasc, danerasc" (mestieri ingrati, ottimi guadagni). Anche lei a sera trovava grande soddisfazione a vedere il cassetto pieno di soldi. Ma alle volte in alta Valle Brembana doveva spalare la neve di primo mattino e prepararsi la piazzuola del mercato. Era pratica. Non aveva grossi interessi culturali ma era socievole e generosa. Si è sposata tardi ed è rimasta vedova molto presto. A 49 anni, la vita di Amelia è stata improvvisamente sconvolta da un' emorragia cerebrale che ha messo a repentaglio la sua capacità di parlare e comunicare. Con determinazione e forza d'animo, ha affrontato il difficile percorso di riapprendere a parlare da zero iniziando dalle preghiere apprese nell'infanzia. In questa occasione è tornata a vivere a Sant'Albino con la figlia Luisa Garofano, in modo da stare vicina ai fratelli Enrica ed Emilio. Ha vissuto a lungo con sua madre Virginia Bertani. La sua lotta contro le avversità non si fermava qui. Per oltre dieci anni ha combattuto una battaglia contro il cancro, affrontando ogni trattamento e ogni ostacolo con un coraggio ammirevole. Nonostante le sofferenze fisiche, il suo spirito è rimasto forte e positivo, senza mai pesare sugli altri con la sua situazione. Quello che va ricordato di Amelia Riva è soprattutto il suo sorriso contagioso e le sue allegre risate. Era una persona che amava profondamente la figlia, i nipoti e i familiari, compreso quelli acquisiti di Zogno. Il suo amore per la vita nonostante tutto, la sua forza e la sua gentilezza continueranno ad ispirare per sempre coloro che l'hanno conosciuta.
Mi ha voluto tanto bene e io non la dimentico.
Paolo
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