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domenica 3 agosto 2025

I RIVA " DI FOI" - NUOVA IPOTESI SUL SOPRANNOME - Riva di Foi - New Hypothesis on the Nickname

I nostri sono i "Riva di Fòi".

Mi sto convincendo che Foi non significhi "matti" e che anche la spiegazione di Edoardo Fossati (vess à foi = essere al verde) non sia troppo attendibile. Penso che Foi possa essere  il plurale di Follo

trovo in wikipedia: "Il toponimo Follo compare in un documento del 1197 e molto probabilmente deriva, come l'omonima Fullo presso Genova, o la città toscana Follonica, dal verbo latino fullare (pigiare, l'uva o i panni). 

Io stesso ho trovato una località "Follo" presso Algua (BG), guarda caso su un torrente.

Dalla "Treccani":

follare v. tr. [lat. *fullare; cfr. fullo -onis «lavatore di panni»] (io fóllo, ecc.). – Propr., pestare il panno per sodarlo; estens., pigiare l’uva per fare il mosto. Nell’uso mod., sottoporre tessuti di lana o vinacce all’operazione della follatura. ◆ Part. pres. follante, anche come s. m., con sign. partic.: nell’industria tessile, sostanza usata nell’operazione della follatura (saponi, miscele di saponi con olî ad alto grado di solfonazione, ecc.) per facilitare l’imbibizione rapida e uniforme del tessuto.

Ho trovato ora varie località denominate "Follo" in varie zone del Nord Italia e un brano che illustra meglio la funzione del "Follo": 

4. LA FABBRICAZIONE DELLA CARTA

Per molti secoli le cartiere costituirono una delle più interessanti applicazioni delle conoscenze tecnologiche trasmesse dall’età antica al medioevo. Come gli altri opifici che provvedevano a macinare i cereali, a “follare” la lana greggia, a battere i metalli o a segare i tronchi, anche i folli da carta sfruttavano l’energia idraulica, unica forza motrice non originata dal moto animale...


Dunque credo che i nostri antenati potessero forse stare in riva a qualche corso d'acqua o a qualche derivazione, lavatoio o analoghi che servissero appunto alla "follatura" dei tessuti, arte che dalle nostre parti è antichissima.  


Cosa ne pensate?


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Ours are the "Riva di Fòi."


I'm becoming convinced that Foi doesn't mean "crazy" and that Edoardo Fossati's explanation (vess à foi = being broke) isn't entirely reliable either. I think Foi may be the plural of Follo.

I found it on Wikipedia: "The toponym Follo appears in a document from 1197 and most likely derives, like the homonymous Fullo near Genoa, or the Tuscan city of Follonica, from the Latin verb fullare (to press, grapes or cloth).

I myself found a place called "Follo" near Algua (BG), (not) coincidentally on a stream.


From the "Treccani":

follare v. tr. [Latin *fullare; cf. fullo -onis «clothes washer»] (I fóllo, etc.). – Prop., to crush cloth to firm it; ext., to press grapes to make must. In modern usage, to subject woolen fabrics or marc to the fulling process. ◆ Part. pres. follante, also as n. m., with particular noun: in the textile industry, a substance Used in the fulling process (soaps, soap mixtures with highly sulfonated oils, etc.) to facilitate rapid and uniform soaking of the fabric.


I have now found several locations called "Follo" in various parts of Northern Italy and a passage that better illustrates the function of the "Follo":

4. PAPER MAKING

For many centuries, paper mills were one of the most interesting applications of the technological knowledge transmitted from ancient times to the Middle Ages. Like other mills that ground grain, "fulled" raw wool, beat metal, or sawed logs, paper mills also exploited hydraulic power, the only motive force not derived from animal motion...


So I believe that our ancestors may have lived on the banks of a stream or diversion, a washhouse, or similar facility that served precisely for the "fulling" of fabrics, an art that is very ancient in our parts.


What do you think?

giovedì 31 luglio 2025

GAROFANO LUIGI (BIGIO) NONNO DI GAROFANO LUISA

Luisa è nata a Zogno (Bg) nel giugno del 1943. In realtà suo nonno paterno Luigi “Bigio” Garofano non era bergamasco. Era piemontese, montanaro del Mottarone, sopra il Lago Maggiore. Garofano era un cognome di fantasia perché era un “trovatello”. Pare fosse stato abbandonato con un piccolo lascito e un fazzoletto con uno stemma. Lui diceva che era dei D'Aragona. Potrebbe essere che fosse figlio illegittimo di qualche signore. Grazie anche a quel lascito venne adottato da una famiglia di Sovazza. Ma era sveglio, vivace e da giovanissimo cominciò a girare il Nord Italia per vendere ombrelli e poi tessuti. Alla fine si stanziò a Zogno dove coi figli pian piano realizzò una certa fortuna come “mercante”. Forse Luisa ha ereditato un po’ della tenacia schiva di quel montanaro piemontese. La moglie di Bigio si chiamava Clorinda (non ricordo il cognome). Era saggia. La Angela di Zogno e la Rina ne sanno di certo molto perché il nonno Bigio è vissuto con loro fino alla sua morte (a circa 90 anni). Era un bel tipo che mi pare avesse gli occhi azzurri e dei bei baffi. Sempre col panciotto con un orologio a cipolla e il cappello di feltro con la tesa rotonda. Penso fosse oculato nelle spese perché per anni scendeva al Bar sotto casa e prendeva il caffè corretto pagando sempre uguale e la Rina doveva saldare periodicamente la differenza. Mi pare sia stato anche sindaco di Sovazza che fino al 1929 fu comune.

Ha avuto vari figli che hanno vissuto a Zogno. Severino, papà di Luisa; Rosa (mamma di Rina, Luigi ed Angela Lazzaroni); Duccio (papà di Italo e Luigino Garofano), Gianni (papà di Angelo Garofano) e un altro di cui non ricordo il nome.

venerdì 30 maggio 2025

ANITA RADAELLI RICEVE LA "MENZIONE D' ONORE", RICONOSCIMENTO VOTATO DA TUTTI GLI ALLENATORI DELLE SQUADRE UNIVERSITARIE USA




All-America


Il riconoscimento più prestigioso conferito a un giocatore universitario per le sue prestazioni è la squadra nazionale All-America.

Gli atleti universitari sono riconosciuti dall'American Collegiate Water Polo Coaches Association.
Vengono votati da tutti gli allenatori dei club universitari d'America.
I vincitori ricevono certificati commemorativi per celebrare il loro traguardo.



Vuoi vedere un po' di goals di Anita? Vai qui:

sabato 17 maggio 2025

ANITA RADAELLI TORNA DAGLI USA E CONTRIBUISCE ALLA SALVEZZA DELLE RANE ROSA (COMO)

Grande vittoria. Anita torna sabato dagli USA e domenica gioca a Camogli contribuendo alla raggiunta salvezza in A2. E come dice  la Provincia "entra dopo due anni e gioca come se non fosse mai partita".

 

https://primacomo.it/sport/rane-rosa-stellari-battono-la-capolista-locatelli-salvezza-senza-passare-dai-playout/


Anita è stata appena premiata come una delle migliori giocatrici del campionato MAAC negli USA:https://mountathletics.com/news/2025/4/23/womens-water-polo-anita-radaelli-named-to-all-maac-second-team.aspx


LE  STATISTICHE DI ANITA NEL CAMPIONATO USA 2025

Durante il campionato 2025 Anita Radaelli ha segnato 51 goal su 112 tiri, per una percentuale realizzativa del 46%. La studentessa  di Monza ha messo a segno anche 61 assist e 64 palle rubate. Ha guadagnato 59 espulsioni delle avversarie. Ha recuperato  27 palle. Ha vinto 17 contese per la palla d'inizio nelle 28 partite giocate.



lunedì 17 febbraio 2025

BESANA MARIA (NONNA MARIET) - BREVE SINTESI BIOGRAFICA

 Certo, ecco una presentazione della biografia di Maria Besana, basata sulle informazioni fornite:

Maria Besana, soprannominata "Nonna Marièt", è una figura importante nella famiglia Riva. Proveniva da Bernareggio.

  • Nascita e morte: Nata nel 1852 e morta nel 1934.
  • Infanzia: Rimase orfana in tenera età con due fratellini più piccoli e furono cresciuti da zii materni di cognome Vertemati, che vivevano in una corte vicino alla vecchia scuola elementare o alla chiesa di Bernareggio.
  • Analfabetismo e lavoro: Maria Besana era analfabeta e non frequentò mai la scuola. All'età di dieci anni, lavorava in una filanda a Germanedo (Lecco), viaggiando su un carretto trainato da un cavallo. Partiva il lunedì mattina presto e tornava a casa il sabato sera dopo una settimana di lavoro. In filanda, le bambine come lei venivano impiegate nella ricerca del capo del filo dei bozzoli immersi in acqua bollente.
  • Matrimonio e famiglia: Si sposò con il bisnonno Davide e si trasferì a S. Albino. Ebbe diversi figli, tra cui Guido, Paolo (nonno Paulìn), Demetrio e Giuseppe, oltre a due figlie, Chiara e Irene.
  • Ruolo nella famiglia: Pur essendo analfabeta, era sveglia e brava nei conti, dote apprezzata nel negozio di famiglia. Aveva una buona memoria e ricordava le date importanti. Quando i figli fecero fortuna, aiutò a ricordare gli impegni. Era venerata dai figli, specialmente da nonno Paulìn.
  • Personalità: Era conosciuta per i suoi aforismi, a volte fantasiosi e un po' grevi.

Altri dettagli sulla sua famiglia:

  • Angiulana: Una parente di Bernareggio, forse Angiola, potrebbe aver favorito l'incontro tra Maria Besana e Davide.
  • Irene: Una delle figlie di Maria Besana, morì di tisi a soli 20 anni.

Francesco Besana era un suo cugino.

mercoledì 22 gennaio 2025

ANITA RADAELLI INSERITA NELLA SQUADRA IDEALE DEL CAMPIONATO AMERICANO MAAC DI PALLANUOTO FEMMINILE

Anita Radaelli è stata inserita nel 7 ideale di pallanuoto femminile del Campionato americano MAAC  (Campionato delle Università della Costa Atlantica degli Stati Uniti). Grande Anita che ha anche un bellissimo score negli studi universitari!


Risultati della traduzione

Risultato di traduzione


EMMITSBURG, Md. (22 gennaio 2025) – La giocatrice di pallanuoto femminile del Mount St. Mary's Anita Radaelli è stata nominata nella squadra All-MAAC della pre-stagione. La scorsa stagione, Anita Radaelli ha giocato in tutte le 30 partite per i Mountaineers, segnando 46 gol su 108 tentativi per una percentuale di tiri riusciti del 43%. La nativa di Monza, Italia, ha anche fornito 56 assist alle sue compagne di squadra davanti alla porta, registrando inoltre 57 palle rubate. Radaelli ha anche causato 50 espulsioni a favore della propria squadra.


mercoledì 1 gennaio 2025

RICORDO DI MARIO RIVA - UN APPELLO DI MATTEO (with translation for our relatives )

 Riporto il brano dii Matteo con una traduzione per i parenti

 
Ieri non ho detto nulla al funerale di mio padre.
Pur essendo uomo di spettacolo, in certe situazioni di grande emozione, preferisco stare "nel mio".
E non ho fatto neanche nulla, si sono occupati meravigliosamente di tutto mio fratello e mia sorella. Io mi sono limitato a essere a disposizione per qualsiasi tipo di aiuto e questo mi ha permesso di OSSERVARE.
Siamo stati tre giorni, al capezzale di mio padre: due a casa nostra, e ieri, alla funzione che lo ha salutato e ciò che ho veduto è stato meraviglioso. Ogni uomo vorrebbe aver scritto sull’epitaffio ciò che io ho visto in questi tre giorni.
Gente di ogni età entrava in casa triste e affranta, ma usciva sorridente, con il cuore alleggerito dai ricordi legati al Mario.
E guardando quei volti, anche nella mia mente riaffioravano aneddoti divertenti dell’anticonformista Mario Riva, il Bellafonte della Brianza che cantava per strada nel suo "grammelot” di inglese dialettalizzano.
Durante la messa mi giravo spesso a guardare il nutrito cumulo di volti che c’erano per salutarlo e li ho capito. Non c’era alcun bisogno di dire qualcosa per commemorare mio padre, perchè la sua storia si leggeva in maniera nitida sui volti di tutti i presenti, giovani e meno giovani. Dietro il sorriso a me rivolto di ognuno di loro, c’era un aneddoto divertente o emozionante che traspariva.
E allora vi chiedo un regalo.
Scriveteci.
Scrivete a me a mio fratello a mia sorella qui, sui social, in privato, mandateci un audio, venite a raccontarcelo, qualsiasi aneddoto, anche il più stupido. Sarebbe meraviglioso trasformarli in un libro o in uno spettacolo che, insieme alla sua, racconti una storia di ognuno di voi, fatta di chi ha condiviso con lui un pezzo di strada.
E di strada il Mario ne ha fatta tanta.
Me lo vedo affrontare l’ultimo pezzo e sparire nel tramonto sulle note di questa canzone.
Grazie a tutti
Mario Riva, la storia di un uomo Libero


Translation for our relatives:

Yesterday I didn't say anything at my father's funeral. Despite being a man of show business, in certain highly emotional situations, I prefer to keep to myself. And I didn't do anything either, my brother and sister took care of everything wonderfully. I simply made myself available for any kind of help and this allowed me to OBSERVE. We spent three days at my father's bedside: two at our home, and yesterday, at the service that bid him farewell, and what I saw was wonderful. Every man would wish to have written on their epitaph what I saw in these three days. People of all ages entered the house sad and heartbroken, but left smiling, with their hearts lightened by memories of Mario. And looking at those faces, even in my mind, funny anecdotes of the nonconformist Mario Riva resurfaced, the Bellafonte of Brianza who sang in the streets in his "grammelot" of dialectalized English. During the mass, I often turned to look at the large gathering of faces that were there to say goodbye to him, and I understood. There was no need to say anything to commemorate my father, because his story was clearly read on the faces of everyone present, young and old. Behind the smile directed at me from each of them, there was a funny or moving anecdote that shone through. And so I ask you for a gift. Write to us. Write to me, my brother, my sister here, on social media, in private, send us an audio, come and tell us, any anecdote, even the silliest. It would be wonderful to turn them into a book or a show that, together with his, tells a story of each of you, made of those who shared a piece of the road with him. And Mario traveled a long road. I can see him facing the last stretch and disappearing into the sunset to the notes of this song. Thank you all. Mario Riva, the story of a Free Man. [Link al video di YouTube]

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lunedì 30 dicembre 2024

MARIO RIVA GIOCATORE DI BASKET

Mario Riva fu uno degli atleti di una storica squadra di basket (qui negli anni 1948-50). In pochi anni dalle giovanili alla Serie B. Poi per costi di gestione insostenibili per l'Oratorio venne venduta in blocco alla Candy di Brugherio che militò in serie A2 nazionale.








Lorenzo Citterio
La formazione del 1951 - Da sx in alto: Passoni Domenico, Piazza Gianni, Magni Fiorenzo, Riva Mario, Bramati Marco, Merloni Filippo; in basso: Terzoli Renato, Ratti Elio, Passoni Giovanni, Gadda Ernesto; (mancano: Riva Ambrogio e Beretta Giovanni). Come si può vedere la maglia, certamente non appariscente con il suo grigio a righe, era l'unico elemento dell'equipaggiamento uguale per tutti, perché i calzoncini e le scarpe erano di fogge e colori diversi (vi provvedevano di tasca propria i giocatori).
Mario Riva fù il capitato di questa storica compagine di amici che fecero la storia del nostro piccolo quartiere..
Da tempo avrei voluto gli fosse dedicato il campo da Basket presente nei giardini pubblici del quartiere.
Ciao Mario mi mancherai 🖤💙..









CIAO MARIO!


Ciao Mario! ❤
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Con grande dolore, ma certi della Speranza nel Signore, desideriamo condividere la salita al cielo di Mario Riva: papà di suor Maria Gloria, Massimiliano e Matteo. I funerali verranno celebrati nella parrocchia di sant’Albino martedì 31 dicembre alle ore 10.30. Prima delle celebrazione verrà recitato il santo rosario (10.00).
Lunedì sera 30 dicembre alle 19.00 verrà recitato il santo Rosario in casa con Mario (via Ettore Fieramosca, Monza)



CIAO PAPÀ MARIO

Mi accorgo solo ora che l'unica figura maschile alla quale mi sono afferito per una vita intera, è mio padre. Inconsciamente, o forse no, è sempre stata la mia fonte di ispirazione.

Se lo dovessi descrivere a chi non l'ha conosciuto, probabilmente userei solo superlativi.

Già, mio papà è stato un grande uomo. Una di quelle persone che non puoi non amare, da subito. 

Anche dopo il primo incontro, riusciva a trapassare l'anima delle persone.

Nella sua fondatezza di integerrimo lavoratore brianzolo, manteneva una modernità e un'arguzia di pensiero sorprendenti per la sua età. Questa sua freschezza, lo rendeva clamorosamente amato dai più giovani.

Lo osservavo nei rapporti con i miei figli adolescenti e capivo che, nonostante le sue novantaquattro primavere, manteneva una modernità e un approccio contemporaneo e attuale, così da risultare un faro anche per loro. "Và che il nonno è troppo avanti", spesso dicevano.

Io e i miei fratelli abbiamo avuto il privilegio di averlo per noi tutti i giorni, per tutta la vita.

Un uomo profondo. Libero da pregiudizi, mode effimere e facili pensieri sciocchi.

Un trascinatore, anticonformista, colto, retto, illuminato, tenace, caparbio, leale, intellettualmente onesto e integro moralmente.

Tra gli altri, aveva tre pilastri su cui ha basato la sua vita: l'amore sconfinato per la sua Famiglia, una passione incredibile per il lavoro e il culto per lo sport e la vita sana.

Se dovessi ora scegliere un aggettivo che lo descriva, direi "passione". L'ha messa in ogni benedetta cosa che ha fatto o ha detto.

Forse questo è stato il suo segreto. La passione è stato il suo valore aggiunto.

Grazie papà.

#sonoquelchesono #marioriva #papà



Ciao! Hai scritto un bellissimo ricordo di tuo padre, Mario. È un testo molto toccante che trasmette chiaramente l'amore e l'ammirazione che provavi per lui. Tradurlo in inglese mantenendo la stessa intensità emotiva è una sfida, ma farò del mio meglio.

Ecco una possibile traduzione del tuo testo in inglese:

Hello Dad Mario,

I’m only now realizing that the only male figure I’ve looked up to my entire life is my father. Unconsciously, or perhaps not, he has always been my source of inspiration.

If I had to describe him to someone who didn’t know him, I would probably only use superlatives.

Yes, my dad was a great man. One of those people you can’t help but love, right away.

Even after the first meeting, he could touch people's souls.

In his groundedness as an upright Brianza worker, he maintained a modernity and wit of thought surprising for his age. This freshness of his made him overwhelmingly loved by younger people.

I observed him in his relationships with my teenage children and understood that, despite his ninety-four years, he maintained a modernity and a contemporary and current approach, so as to be a beacon even for them. "Wow, grandpa is way ahead of his time," they often said.

My siblings and I had the privilege of having him with us every day, for our entire lives.

A profound man. Free from prejudices, fleeting fads, and shallow, foolish thoughts.

A charismatic leader, nonconformist, cultured, righteous, enlightened, tenacious, stubborn, loyal, intellectually honest, and morally upright.

Among other things, he had three pillars on which he based his life: an boundless love for his Family, an incredible passion for work, and a devotion to sports and a healthy life.

If I had to choose one adjective to describe him now, I would say "passion." He put it into every blessed thing he did or said.

Perhaps this was his secret. Passion was his added value.

Thank you, Dad.

#iamwhatiam #marioriva #dad