giovedì 28 dicembre 2017
MONZA DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE (MH OH)
dalla pagina FB di Rossana Valtorta
Monza....cercando altro mi sono imbattuta nella sua storia durante la seconda guerra mondiale..."e si sapeva" direte voi..."repetita iuvant" dico io....
https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_di_Monza
La seconda guerra mondiale comportò per la città di Monza bombardamenti, distruzioni e vittime civili e, dopo il 1943, l'occupazione nazista.
Nel corso della guerra Monza non fu direttamente coinvolta in scontri ma fu oggetto di ripetuti bombardamenti e mitragliamenti da parte dell'aviazione anglo-americana durante tutti e cinque gli anni di conflitto: il primo bombardamento, dei razzi illuminanti a scopo intimidatorio, risale al 17 giugno 1940, appena sette giorni dopo l'ingresso dell'Italia in guerra, e l'ultimo nella notte dell'11 aprile 1945. Due sirene avvertivano la popolazione: una in centro città gestita dai vigili del fuoco e una, collegata alla prima, su un edificio della Philips in via Borgazzi, coadiuvate nel corso dei frequenti bombardamenti del 1945 dalla campana maggiore del Duomo di Monza. Le difese antiaeree cittadine, insufficienti, furono due batterie contraeree per tutta l'area di Monza e Lissone, spostate nel 1943, due mitragliere sulla Casa della GIL, e, dopo l'occupazione nazista, delle postazioni per cannoni poste fra San Fruttuoso e il Rondò. Le principali vie di comunicazione furono dotate di trincee paraschegge e durante il giorno addetti del comune ogni due o tre chilometri segnalavano con bandierine bianche l'avvicinarsi di velivoli nemici.[16]
Subito dopo le leggi razziali e ancor di più durante gli anni della guerra su pressione del podestà Ulisse Cattaneo, in Monza si verificarono persecuzioni nei confronti delle due famiglie ebree monzesi, i Colombo e i Levi, che avranno entrambe tra i loro componenti vittime nel campo di concentramento di Auschwitz[17], e di altri ebrei residenti o transitanti per Monza, i fratelli Nüremberg, il milanese sfollato Enzo Namias, morto anch'egli ad Auschwitz, e sette ebrei ricoverati presso la casa di cura Villa Biffi, tra cui Clara Finzi, deportata dopo il parto, e Dorotea Pisetzky, malata psichica deportata al campo di concentramento di Bolzano presso Gries e uccisa dalle sevizie delle guardie, oggi sepolta nel campo ebraico del Cimitero Monumentale di Milano.[18]
Già durante i primi anni di guerra erano attivi in Monza dei gruppi antifascisti che si riunivano clandestinamente nello studio dell'avvocato Fortunato Scali. Nel corso del 1943, un gruppo di antifascisti monzesi[19], guidati da Gianni Citterio, militante del PCI e figura centrale della Resistenza cittadina, fondarono il "Fronte di azione antifascista", organizzazione politica clandestina che stampava anche il giornale "Pace e Libertà" nella casa di Antonio Gambacorti Passerini presso Olgiate Calco, fino alla caduta del fascismo nel settembre 1943. Il gruppo fu attivo nella propaganda antifascista, mediante la diffusione di volantini e di manifesti, e sarà la base da cui si costituirà il CLN monzese[20].
Nella resistenza cittadina è da ricordare anche la figura del monzese Giovanni Battista Stucchi, alpino tornato dalla spedizione italiana in Russia che si unì alla lotta partigiana dopo la caduta del Fascismo nel 1943, ricoprendo ruoli di primo piano come membro socialista del Comando militare del CLNAI e Comandante militare unico della Repubblica partigiana dell'Ossola[21].
L'8 settembre 1943, in occasione dell'armistizio, Gianni Citterio, con i membri del "Fronte d'azione antifascista" e i rappresentanti dei partiti democratici, si rivolse alla cittadinanza dal balcone del Municipio, incitando i monzesi alla resistenza e alla lotta armata contro il fascismo e contro l'invasore tedesco.
Pochi giorni dopo, il 12 settembre 1943, ebbe inizio l'occupazione nazista di Monza, le truppe della Wehrmacht entrarono in città e insediarono il comando presso il macello comunale (tra via Mentana e via Buonarroti). Seguì una capillare occupazione della città con la complicità dei comandi fascisti locali, l'insediamento del comando di piazza nella casa del Fascio, di un presidio militare presso San Fruttuoso e del comando operativo delle SS per tutta l'Italia settentrionale ovest nelle ville attorno la Villa Reale. Nel corso dell'occupazione, dall'aprile 1944, si distinse per brutalità e torture l'Ufficio politico investigativo, istituito dai fascisti repubblichini in dipendenza della Guardia Nazionale Repubblicana con compiti di investigazione e repressione dei reati politici, di cui uno dei tre distaccamenti aveva sede in Monza. La repressione antipartigiana, in collaborazione coi tedeschi, fu portata avanti con interrogatori violenti e torture sistematiche nella Villa Reale e nelle adiacenti ville di via Tommaso Grossi, nel macello comunale, dirimpetto al carcere di via Mentana allora in uso, e nella Casa della GIL, oggi Urban Center[22][23]. Nel quadro della repressione fascista furono attive anche le Brigate Nere cittadine, con soprusi e requisizioni alla popolazione, e la "Banda Pennacchio", una banda di repressione aggregata al comando delle SS monzese.
Negli anni dell'occupazione in città si verificarono anche cinque esecuzioni sommarie.
Il 9 aprile 1944 quattro militari bresciani (Salvatore Livolsi, Giuseppe Medaglia, Antonio Simoni e Battista Zambelli), di stanza al Casermone del Rondò, furono immediatamente fucilati dopo essere stati uditi cantare in camerata Bandiera Rossa.
Il 17 aprile 1944, due partigiani di Lissone, Remo Chiusi e Mario Somaschini, accusati di un attacco con bombe a mano nella loro città, furono torturati nella Villa Reale e poi uccisi nei pressi.
Il 9 novembre 1944 due partigiani di un gruppo di Arcore, il capo del gruppo Giuseppe Centemero e Alberto Paleari, monzese più volte sfuggito alla deportazione per lavoro coatto, furono catturati dai fascisti, torturati alla Casa del Fascio e, già moribondi, uccisi con un colpo di pistola in Piazza Trento e Trieste.
Il 25 gennaio 1945 Vittorio Michelini, Raffaele Criscitiello e Alfredo Ratti, capo e membri della cellula monzese del Fronte della Gioventù, il movimento partigiano fondato da Eugenio Curiel, furono catturati dopo un'azione per tentare di sottrarre delle armi alla caserma di via Volturno, torturati nella Villa Reale e poi fucilati nei Boschetti reali.
Il 16 marzo 1945, in seguito all'uccisione di un maresciallo tedesco mentre passeggiava con una giovane donna, di cui esecutore e motivazioni restano sconosciute, furono condotti in via Silvio Pellico nello stesso luogo dell'assassinio, cinque giovani reclusi nel carcere di Monza per attività antifasciste: Pietro Colombo, Luigi dell'Orto, Giovanni Inzoli, Giuseppe Malfasi e Gianfredo Vignati, e lì fucilati per rappresaglia. I tedeschi obbligarono i passanti, tra cui alcuni bambini, ad assistere alla strage.[24]
A queste occorre aggiungere l'uccisione delle uniche due cadute della Resistenza brianzola, entrambe operanti a Monza: Salvatrice Benincasa, catanese di nascita, arrestata con l'accusa di spionaggio durante una missione di infiltrazione presso i comandi tedeschi di cui restano sconosciute circostanze e obiettivi, torturata nella Casa della GIL e uccisa il 18 dicembre 1944 al vicino ponte sul Lambro; e Elisa Sala, già più volte arrestata e seviziata, torturata nella Villa Reale e uccisa a Sovico da membri dell'Ufficio politico investigativo il 17 febbraio 1945.[25]
La mattina del 25 aprile 1945, con la città ancora sotto occupazione nazista e con un'ingente presenza fascista, mentre le brigate partigiane calavano da tutta la Brianza, i membri del CLN monzese cercarono un incontro con il comando tedesco per evitare scontri sanguinosi e rappresaglie sulla popolazione. Tale colloquio segnò anche l'ultima presenza documentata del sergente delle SS Siegfried Werning, criminale di guerra che farà perdere le proprie tracce. L'incontro, senza che si raggiungesse un accordo di resa, comportò una "tregua d'armi" dettata dallo stallo a partire dalle ore zero del 25 aprile stesso, per cui i tedeschi non interferirono con gli eventi dell'Insurrezione, riuscendo così a limitare gli scontri armati avvenuti in città tra il 25 e il 26 aprile 1945, che registrarono però alcune vittime civili.[26] Il 26 aprile si insediò il CLN in Municipio e venne nominato primo sindaco della Liberazione il socialista Enrico Farè, membro del CLN e già ultimo sindaco della città prima del Fascismo, che il 30 aprile nominò la giunta municipale.
Il 29 aprile 1945 fecero il loro ingresso in città i militari americani della 1ª divisione corazzata, prendendo contatto, grazie alla mediazione dell'arciprete di Monza monsignor Giovanni Rigamonti, con le SS ancora asserragliate nel loro quartier generale e imponendogli la resa. Il 30 aprile 1945 i tedeschi lasciarono quindi la città.[27]
Al termine della guerra Monza contò ottantatré caduti per mano nazifascista tra partigiani e deportati, tra cui Gianni Citterio, decorato con la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria, Ferdinando Tacoli, Medaglia d'argento al valor militare alla memoria, a cui è stata dedicata la scuola elementare situata nel quartiere Triante, e Elisa Sala.
ps. in realtà i soli deportati deceduti furono 92 (Milena Bracesco)
sabato 23 dicembre 2017
AUGURI!
https://www.adoratrici.it/
Un grande abbraccio dalla Comunità Monastica
di Pietrarubbia e San Marino
Ecco i nostri auguri!
https://www.adoratrici.it/storia/cronache-dal-monastero/un-natale-che-vale-dieci
https://www.adoratrici.it/storia/tracce-di-storia/accendi-una-stella-nella-tua-citt%C3%A0
https://www.adoratrici.it/storia/tracce-di-storia/s-o-s-urge-una-stella-per-noi
PS Il nostro numero telefonico di Pietrarubbia è solo lo 072275103!
domenica 29 ottobre 2017
martedì 10 ottobre 2017
giovedì 27 luglio 2017
RIVA IANO PASSI ALLA STORIA!
venerdì 21 luglio 2017
Sant'Albino - foto della II^ elementare (nati nel 1951)
Ricevo da Mino Moro questa bella foto.
Sant'Albino Scuola Manzoni - II elementare nati nel 1951 (io in realtà sono del gennaio 1952).
Da sinistra in alto:
1^ fila: Paolo Teruzzi, Gabriele Paleari, Ambrogio Brambilla, Leali (?), Cazzaniga (?), Fedeli Tarcisio
2^ fila: Fernando Varisco, Alvaro Teruzzi, Franco Guidoni, Cesare Pulici, Villa Giancarlo, Perego Ezio, Silvano Nava, Isella Antonio
3^fila: Colombo Sergio, Giuseppe Giltri, Giampaolo Isella, Giuseppe Grimoldi, Lele Cantoni, Domenico Moro, Ambrogio Longoni, Villa Massimo.
Sant'Albino Scuola Manzoni - II elementare nati nel 1951 (io in realtà sono del gennaio 1952).
Da sinistra in alto:
1^ fila: Paolo Teruzzi, Gabriele Paleari, Ambrogio Brambilla, Leali (?), Cazzaniga (?), Fedeli Tarcisio
2^ fila: Fernando Varisco, Alvaro Teruzzi, Franco Guidoni, Cesare Pulici, Villa Giancarlo, Perego Ezio, Silvano Nava, Isella Antonio
3^fila: Colombo Sergio, Giuseppe Giltri, Giampaolo Isella, Giuseppe Grimoldi, Lele Cantoni, Domenico Moro, Ambrogio Longoni, Villa Massimo.
sabato 1 luglio 2017
PER LUCA, FIGLIO DEL MIO AMICO MARIO RECCHIA
Caro Luca, a parte il vivere nello
stesso paese, la casa della tua nonna (Maria Fascia mi pare, che era
una bella donna, piuttosto alta e che mi pare ti somigliasse) era di
fianco al negozio di tessuti dei Riva che erano i miei nonni.
Soprattutto io e tuo padre siamo stati in classe assieme in quarta
elementare, un anno straordinario per tutti e due. I vari maestri di
prima non capivano le difficoltà di un ragazzino figlio di immigrati
pugliesi. Così gli davano cattivi voti. E lui ovviamente non amava
la scuola. Poi in quarta avemmo un maestro straodinario, siciliano,
che si chiamava Salvatore Crimi. Il tuo papà abitava al mulino e
c'era una strada non asfaltata. Il maestro, per evitare che bigiasse
andava a prenderlo ogni mattina. Spesso con il fango e la neve. Con lui la scuola
fu un divertimento. Ci divise in "pattuglie" e io e Mario
eravamo sempre assieme. Siccome io ero figlio di una maestra il
compito era che noi facessimo tutto assieme. Il giovedì che stavamo
a casa ci sentivamo persi. Allora ci si trovava lo stesso davanti a
scuola. A fine anno Mario era bravo e appassionato. Ma il maestro era
un tipo che dava fastidio. Per studiare il latte, per esempio, ci
portava dai contadini e poi alla centrale del latte. Così al
direttore rompeva le palle e l'anno dopo lo mandarono via nonostante
tutti i nostri genitori avessero firmato una petizione. Mi ricordo
come fosse oggi tuo padre attaccato al cancello della scuola che
piangeva a dirotto il primo giorno di scuola. "Cosa succede
Mario?" gli chiesi. "Hanno mandato via il maestro!".
Così tornò la scuola di sempre e poco dopo a dieci o dodici anni il
tuo papà lavorava un sacco di ore al giorno per mettere i pavimenti
di linoeum. Ma noi siamo rimasti sempre legati da quella esperienza e
ogni volta che ci si rivedeva era una vera gioia. Lui mi sorrideva sotto i suoi riccioli biondi, coi suoi occhi azzurri e il suo sorriso aperto e dolce. Gli voglio ancora tanto bene.
PS. appena trovo la foto di classe te la mando.
Paolo
lunedì 26 giugno 2017
SUOR MARIA GLORIA RIVA E IL MESTIERE DI VIVERE
domenica 12 marzo 2017
RIVA DI FOI , DA CALO' O NO?
Mille grazie ad Edoardo Fossati che ci indica questa possibile traccia inviandoci i documenti che alleghiamo sotto.
Per
i Riva di Calò potrebbe avermi a suo tempo condizionato quanto la Dina
Riva mi disse a proposito di loro possedimenti in quella zona (ma è un
vago ricordo).
Prima o poi resusciteranno altri documenti sui Riva che mi farò premura di inviarti.
Saluti
E. Fossati
Edoardo ci suggerisce anche una possibile interpretazione del soprannome Riva di Foi. Ho qualche dubbio perché mia mamma Enrica parlava di Riva Giovanni, suo bisnonno come "al Fol vecc" (al singolare).
Edoardo ci suggerisce anche una possibile interpretazione del soprannome Riva di Foi. Ho qualche dubbio perché mia mamma Enrica parlava di Riva Giovanni, suo bisnonno come "al Fol vecc" (al singolare).
Cascina Riva - complesso
Besana in Brianza (MB)
Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-00791/
Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede-complete/MI100-00791/
SIRBeC scheda ARL - MI100-00791

RIVA ESTER MAESTRA A S.ALBINO
Nel riordinare i documenti ho trovato qualcosa che ti può interessare, specialmente due mss di tuo nonno e di Riva Ester.
Per
quest'ultima trovo riscontro nel mio precedente libro su Cascine
Bastoni - paragrafo dedicato agli insegnanti nelle scuole del paese -
per l'anno scolastico 1905/1906, ma non per l'anno 1904/1905 (la classe
2/3 femm. ha come titolare Scardovi Maria ed è quindi probabile che
Ester sia subentrata in corso d'opera, tanto più che della Scardovi non
si hanno più notizie).
Edoardo Fossati
Grazie mille a Edoardo!
NOTA:Riva Ester era figlia di Riva Gerardo (vedi qui:http://rivasantalbino.blogspot.it/2014/09/riva-gerardo-fratello-del-bisnonno.html) fratello del mio bisnonno Riva Davide e quindi cugina prima di mio nonno Riva Paolo. Scopro ora, infondo al documento, che è nata a Parigi il 26/9/1885.
Insomma a quanto pare sti Riva già ai primi del '900 erano miseri ma non stupidi, internazionali e comunque già consapevoli dell'importanza dell'istruzione! Sarebbero contenti di vedere quanti nipoti, bisnipoti e bisbisnipoti sono oggi insegnanti e scorrazzano per il mondo!
Grazie mille a Edoardo!
NOTA:Riva Ester era figlia di Riva Gerardo (vedi qui:http://rivasantalbino.blogspot.it/2014/09/riva-gerardo-fratello-del-bisnonno.html) fratello del mio bisnonno Riva Davide e quindi cugina prima di mio nonno Riva Paolo. Scopro ora, infondo al documento, che è nata a Parigi il 26/9/1885.
Insomma a quanto pare sti Riva già ai primi del '900 erano miseri ma non stupidi, internazionali e comunque già consapevoli dell'importanza dell'istruzione! Sarebbero contenti di vedere quanti nipoti, bisnipoti e bisbisnipoti sono oggi insegnanti e scorrazzano per il mondo!
22/3/1915 - COPERTURA DELLA CASA DEI RIVA
lunedì 3 ottobre 2016
RIVA PAOLO, CORRISPONDENTE SOCIALISTA DA CASCINE BASTONI
Allego alcuni articoletti che mi ha inviato Edoardo Fossati. Secondo lui il corrispondente per "La Brianza" (giornale socialista) da Cascine Bastoni era proprio mio nonno Paolo Riva che a dispetto della poca scolarizzazione (aveva finito la seconda elementare) era di certo amante della lettura, specie politica. Di certo era anche estimatore ed amico del noto esponente socialista Reina. Anche ammettendo che gli scritti del nonno potessero essere "revisionati" da un supervisore più letterato, rimane il succo di uno stile vivace e pungente. Grande nonno!
domenica 3 luglio 2016
Ristorante COOPERATIVO - Gastronomie und Kultur seit über 100 Jahren
IL COOPERATIVO DI ZURIGO
leggi qui: Area - Dettaglio articolo
domenica 5 giugno 2016
RIVA IDA: RIVENDICAZIONI SALARIALI (2) - 1907 (tosti sti Riva!)
Grazie ad Edoardo Fossati!
Riva Ida è figlia di Angelo, fratello del mio bisnonno Davide Riva. Dunque cugina di mio nonno Paolo Riva. A quanto pare una tipa tosta e femminista ante litteram

Riva Ida è figlia di Angelo, fratello del mio bisnonno Davide Riva. Dunque cugina di mio nonno Paolo Riva. A quanto pare una tipa tosta e femminista ante litteram
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#RIVA IDA CUGINA DEL NONNO PAOLO RIVA
RIVA INES : RIVENDICAZIONI SALARIALI (1905)
Grazie al prezioso lavoro di Edoardo Fossati ecco un documento interessante. La richiesta di aumento salariale di Riva Ines, figlia di Angelo, fratello di mio bisnonno Riva Davide.
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venerdì 3 giugno 2016
RIVA DAVIDE (DOMANDE DI ASSUNZIONE SCRITTE DI SUO PUGNO)
Ricevo da Edoardo Fossati e pubblico con grande riconoscenza. Sono domande presentate da Riva Davide (mio bisnonno materno).
Soprattutto la prima mi intenerisce. Scritta quando aveva 31 anni. Davide ricorda anche il lodevole comportamento da militare e l'impegno per alfabetizzare alcuni fanciulli figli di contadini.
Da quanto mi diceva mia madre Enrica Riva, Davide potrebbe essere nato nel 1844 e deceduto nel 1900 a 56 anni. Quindi la prima richiesta sarebbe del 1875. La seconda è del 1894.
Penso che ai suoi tempi nessuno a Cascina Bastoni andasse a scuola (credo che non ci fosse neppure una scuola). Come mai è andato a scuola? Chi l'ha indirizzato?
clicca sulle immagini per ingrandirle.

Soprattutto la prima mi intenerisce. Scritta quando aveva 31 anni. Davide ricorda anche il lodevole comportamento da militare e l'impegno per alfabetizzare alcuni fanciulli figli di contadini.
Da quanto mi diceva mia madre Enrica Riva, Davide potrebbe essere nato nel 1844 e deceduto nel 1900 a 56 anni. Quindi la prima richiesta sarebbe del 1875. La seconda è del 1894.
Penso che ai suoi tempi nessuno a Cascina Bastoni andasse a scuola (credo che non ci fosse neppure una scuola). Come mai è andato a scuola? Chi l'ha indirizzato?
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venerdì 13 maggio 2016
RENATO TERUZZI (MIO PADRE) - giovanissimo partigiano - una vita per il sociale
Renato Teruzzi (Brugherio 3/9/1926 – Monza 10/7/1983)
Renato Teruzzi nasce a San Damiano. Cresce tra il campo di calcio
e l’oratorio dove si forma anche all’impegno sociale e politico. All’oratorio
sboccia anche la sua passione per il teatro tanto che giovanissimo, durante la
guerra, si reca spesso in bicicletta a Correzzana dove aiuta Don Alessandro ad
organizzare una compagnia amatoriale. Una sera, proprio rientrando da
Correzzana dopo il coprifuoco, trova un posto di blocco sulla discesa di Lesmo
e a luci spente lo passa a tutta velocità dileguandosi poi per i campi.
All’oratorio respira l’antifascismo di molti uomini cattolici della
Parrocchia, come Enrico Casati, dirigente del CNL, che diverrà poi sindaco di
Brugherio. Nell’aprile del 1945, non ancora diciannovenne, aderisce alla 27^
Brigata del Popolo e partecipa ad alcune azioni partigiane. Con altri compagni
a più riprese blocca e disarma alcuni repubblichini e tedeschi in fuga ma
soprattutto con alcuni giovani (fra cui sicuramente Riva Pierino di S. Albino)
viene incaricato di infastidire una colonna di tedeschi in ripiegamento
sull’autostrada in direzione Bergamo. I partigiani si appostano nelle campagne
verso Cernusco ma sono armati solo di qualche vecchio moschetto. La colonna
tedesca reagisce al fuoco con le proprie mitragliatrici. Riva Pierino viene ferito
ad un ginocchio. Trascinato dai compagni viene nascosto in un armadio, in un
cascinale vicino. Ma i tedeschi lo trovano e lo piantonano all’Ospedale vecchio
di Monza in attesa di trasferirlo in Germania. Nella notte però, con l’ausilio
di una suora e approfittando di una distrazione della guardia, i compagni
entrano in ospedale con un furgone e riescono a farlo scappare. Nell’immediato
dopoguerra, in occasione delle prime elezioni, in un clima di minacciata guerra
civile, per alcune notti Renato dorme all’addiaccio a tutela dei seggi. In
questa occasione si ammala di TBC e viene ricoverato per più di due anni al
sanatorio di Arco di Trento dove viene sottoposto a cure dolorose e vede morire
parecchi giovani compagni di malattia. Riesce a sopravvivere grazie al chinino
che i medici della Falck (una grande azienda siderurgica) fanno arrivare
dall’America. Già da qualche anno infatti lavora in questa azienda dove è
entrato da fattorino e in cui diventerà col tempo Direttore Amministrativo dei
servizi infermieristici. All’epoca la TBC è una malattia spesso implacabile e
avvolta anche da uno stigma sociale. Renato tuttavia riprende a giocare a
calcio, con un polmone solo ma con più grinta di prima. Sposa anche la sua
fidanzata di sempre, Enrica Riva, che a sua volta non si lascia condizionare
dal parere contrario di molti. Molto presto Renato diventa un riferimento
importante per il mondo cattolico locale impegnato in politica. Per moltissimi
anni è segretario della sezione di S. Albino e San Damiano della D.C. Nel 1982
accetta anche la nomina a segretario della D.C. di Monza, carica che mantiene
lo stretto necessario per consentire un accomodamento alle diverse correnti in
conflitto che trovano solo nella sua persona una guida accettabile da tutti.
Infatti pur legato alla “sinistra di base” dell’amico Marcora (già giovane
comandante partigiano) Renato Teruzzi è un uomo pragmatico, mediatore, mosso
sempre dal desiderio di realizzare il bene comune più che da ambizione
personale. Ubaldo Paleari riferisce che un po' sul serio e un po' per celia
qualcuno lo definiva "lo Zaccagnini di Monza". Queste caratteristiche
anche in un clima di contrapposizione feroce fra forze cattoliche e socialiste
gli consentono di trovare convergenze importanti anche con gli avversari
politici, come nella realizzazione della Cooperativa Unitaria di Via Mameli.
Quello della cooperazione è infatti un altro settore in cui Renato
Teruzzi si impegna, convinto che soprattutto la costruzione cooperativa di case
dignitose ed economiche per i giovani potrà mantenere una comunità coesa e
vitale. Così ben presto si dedica alla realizzazione della Cooperativa situata
al di là di Via Adda (vicino a Cascina Ratti) e successivamente alla Cooperativa
Bassani e a quella dei Salerioni. La passione per la comunità
sandamianese/santalbinese intesa come un mondo complesso ma unitario lo spinge
ad un lavorio di mediazione con le due amministrazioni di Monza e Brugherio che
partorisce la realizzazione della scuola media consortile (l'attuale De
Filippo). Parallelamente si impegna nel campo dello sport inteso come
divertimento popolare ma anche come spazio di sana socializzazione e di
coesione comunitaria. Collabora agli sviluppi della pallacanestro parrocchiale
e col suo impegno consente la realizzazione dell’area sportiva di Via Murri
dove per alcuni anni si svolge anche un torneo dedicato alla sua memoria. Fino
agli sgoccioli della sua purtroppo piuttosto breve esistenza si impegna poi sul
palcoscenico con la compagnia teatrale Cascina Bastoni che anima da attore e
regista e con la sua bella voce baritonale collabora anche alla corale
parrocchiale. Per alcuni anni siede nel Cda dell'Ospedale San Gerardo di Monza
e per molti anni in quello di Villa Serena diretta allora dal Professor
Baldoni. A coronamento di quanto realizzato nel sociale negli anni 80 viene
insignito dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica. Ma al di là della
sua vita pubblica i familiari vogliono testimoniare soprattutto l’impegno
quotidiano, gratuito e silenzioso a favore di chiunque avesse bisogno. Per
decenni, con cadenza quasi quotidiana, presso la sua abitazione di Sant’Albino
si sono recate persone richiedenti lavoro o assistenza per le pratiche
pensionistiche e di invalidità. A tutte, senza distinzioni di credo o partito,
ha dedicato ascolto e disponibilità.
![]() |
| Cavaliere della Repubblica |
giovanissimo partigiano
Renato è il primo a destra in piedi, col moschetto in spalla
http://www.url.it/muvi/bacheca/nuovi/teruzzi/teruzzi3.htm
http://tuttafarinadelnostrosacco.myblog.it/renato-teruzzi/
![]() |
| in fondo alla pagina alcune azioni cui ha partecipato ad aprile 1945 |
.......
Una bella lettera di Ubaldo Paleari che dice molto della persona di RenatoCOMPAGNIA TEATRALE "CASCINA BASTONI" - RICORDO DI RENATO TERUZZI
![]() |
| Renato Teruzzi (Brugherio 3/9/1926 - Monza 10//1983) |
![]() |
| una caricatura fatta da me per accompagnare il dono di un registratore |
![]() |
| Renato Teruzzi nella Filodrammatica della Falck, qui in "Romanticismo" con Itala Martini, nota attrice teatrale e televisiva |
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#compagniateatralecascinabastoni,
#teruzzirenato
lunedì 2 maggio 2016
E' NATO VALENTINO!
E' nato Valentino
Appena appena uscito. Sveglio, simpatico, intraprendente!
Un abbraccione a mamma Iris, a papà Roger, a zio Pepi e ai nonni Emi e Alfredo e Anelis (in quel di Cuba)!
Appena appena uscito. Sveglio, simpatico, intraprendente!
Un abbraccione a mamma Iris, a papà Roger, a zio Pepi e ai nonni Emi e Alfredo e Anelis (in quel di Cuba)!
sabato 26 marzo 2016
mercoledì 2 marzo 2016
Luigi Vertemati il ciclista (di Bernareggio) (MH NO)
la nonna Marièt, rimasta orfana prestissimo fu allevata da una famiglia Vertemati (suoi zii?). Chissà che non fossero parenti di questo famoso ciclista...
Luigi Vertemati il ciclista
Luigi Vertemati il ciclista
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#maria besana,
#MH NO,
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La Scuola Popolare di disegno di Bernareggio (MH NO)
Da Bernareggio veniva la nonna Marièt (Besana Maria). Interessante scoprirne qualcosa...
La Scuola Popolare di disegno di Bernareggio
La Scuola Popolare di disegno di Bernareggio
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#bernareggio,
#BESANA MARIA,
#MH NO
lunedì 8 febbraio 2016
TANTI AUGURI A VIOLA GILTRI E AI SUOI GENITORI! (mh ok)
venerdì 5 febbraio 2016
Suonano e se ne vanno: davanti all’Enpa di Monza resta una scatola con un boa - Cronaca Monza (MH X)
Bravo Giorgio!
Suonano e se ne vanno: davanti all’Enpa di Monza resta una scatola con un boa - Cronaca Monza
Suonano e se ne vanno: davanti all’Enpa di Monza resta una scatola con un boa - Cronaca Monza
venerdì 1 gennaio 2016
AUGURI DA MABEL (CANADA) E CEDRIC (SVIZZERA) (MH OK)
Dear Paolo
Thank you for your New Years Greeting.My wish for you and all your family is that the year 2016 will bring Peace and Goodwill to you all and Good Health and Happiness
This has been a somewhat sad Christmas for you without your Mother.I will certainly miss her too ,especially when and if I can visit you in Monza. The question is when can you visit the Peyers in Switzerland.?
Cedric will leave for New Zealand in approximately one month to study there for one year.
Here in Canada all family members are well.Granddaughter Lindsey [Daughter of Danny and Wendy} is living in Munich,Germany working at a law firm there for 7 months to complete the requirements to be received to "The Bar" in Canada.She graduated with her Law Degree this past June and while doing her studies learned to write and speak German.
It was wonderful to have Lovely visit Patti. Unfortunate that I could not see her as I was sick.Patti really enjoyed her visit. You know any of your family is welcome to visit us here .
With fond regards and thank you for keeping in contact.
Mabel
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Thank you for your New Years Greeting.My wish for you and all your family is that the year 2016 will bring Peace and Goodwill to you all and Good Health and Happiness
This has been a somewhat sad Christmas for you without your Mother.I will certainly miss her too ,especially when and if I can visit you in Monza. The question is when can you visit the Peyers in Switzerland.?
Cedric will leave for New Zealand in approximately one month to study there for one year.
Here in Canada all family members are well.Granddaughter Lindsey [Daughter of Danny and Wendy} is living in Munich,Germany working at a law firm there for 7 months to complete the requirements to be received to "The Bar" in Canada.She graduated with her Law Degree this past June and while doing her studies learned to write and speak German.
It was wonderful to have Lovely visit Patti. Unfortunate that I could not see her as I was sick.Patti really enjoyed her visit. You know any of your family is welcome to visit us here .
With fond regards and thank you for keeping in contact.
Mabel
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Hi, Paolo
Thank you so much. I really hope I will see you again. I liked to visit you and the Family very much. All the best for the New Year and Kind regards
from Cédric, Edi, Vreni
sabato 26 dicembre 2015
AUGURI DA SUOR MARIA GLORIA (MH X)
Maria Gloria Riva <gloria@culturacattolica.it>

Carissimi
vi abbiamo tenuti con noi, nella notte di Natale contemplando il nostro Presepe, ambientato nel villaggio della Misericordia.
http://www.adoratrici.culturacattolica.it/default.asp?id=457&id_n=38172
E vi offriamo in nostri auguri alla luce di una bellissima Adorazione dei Magi di un seguace di Bosch
http://www.adoratrici.culturacattolica.it/default.asp?id=457&id_n=38183
Auguri di buon Natale. Grazie per la vostra amicizia!
sr Maria Gloria e sorelle
Dic 25 alle 3:40 PM
vi abbiamo tenuti con noi, nella notte di Natale contemplando il nostro Presepe, ambientato nel villaggio della Misericordia.
http://www.adoratrici.culturacattolica.it/default.asp?id=457&id_n=38172
E vi offriamo in nostri auguri alla luce di una bellissima Adorazione dei Magi di un seguace di Bosch
http://www.adoratrici.culturacattolica.it/default.asp?id=457&id_n=38183
Auguri di buon Natale. Grazie per la vostra amicizia!
sr Maria Gloria e sorelle
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