lunedì 4 agosto 2025

LUISA GAROFANO - 4/8/2025 - BIORGAFIE BREVI (GIA' NEL FILE)

 

LUISA GAROFANO, MIA CUGINA

Nella giornata di mercoledì 7/3/2018 si sono svolti a Sant’Albino i funerali di Luisa Garofano, e la chiesa era gremita. Ci ha lasciato la notte del 6 marzo, all'età di 74 anni, a seguito di un intervento chirurgico al cuore non riuscito. Il 21 giugno 2018 avrebbe compiuto 75 anni. Era la figlia di Amelia Riva e la cugina (ma quasi una sorella maggiore) di Paolo Teruzzi.

Luisa è nata a Zogno (Bg) nel giugno del 1943. La sua era una famiglia con radici profonde e impegnate: il nonno paterno, “Bigio” Garofano, era un "trovatello" piemontese, di Sovazza, tra lago Maggiore e Lago d’’Orta, diventato un mercante di successo. Fu anche sindaco di Sovazza. La mamma, Amelia Riva, di Sant’Albino, era figlia del “Paulin di Riva”, cappellaio che collaborò all'organizzazione dei primi scioperi a Monza e alla creazione del Circolo socialista “De Amicis” di S.Albino. Dopo aver perso il padre a undici anni e aver affrontato la grave malattia della madre (una emorragia cerebrale) è tornata a Sant’Albino, accudita dalla zia Enrica Riva, che le ha instillato "il senso del rigore e della rettitudine morale e la passione per gli studi", e dallo zio Renato Teruzzi, che l'ha avviata all'impegno politico.

Si è diplomata col massimo dei voti al Liceo classico Zucchi di Monza come migliore studentessa della città e si è laureata col massimo dei voti in biologia. È stata immediatamente assunta nell’azienda farmaceutica Farmitalia dove ha lavorato per tutta la sua carriera professionale. Per lunghi anni è stata ricercatrice e ha legato il suo nome ad alcune ricerche importanti nel campo della cura farmacologica. Luisa Garofano ha depositato brevetti per proteggere le sue invenzioni, inclusi brevetti concessi dall'Ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti (USPTO). Tra questi figurano:

  • Anthracycline glycosides (Numero di brevetto: 6187758), depositato il 27 agosto 1999 e concesso il 13 febbraio 2001, assegnato a Pharmacia & Upjohn S.p.A..
  • Isolation and characterisation of genes resistant to anthracycline antibiotics (Numero di brevetto: 5665564), depositato il 9 agosto 1993 e concesso il 9 settembre 1997, assegnato a Pharmacia & Upjohn S.p.A..
  • Synergistic composition comprising a fibroblast growth factor and a sulfated polysaccharide, for use as antiviral agent (Numero di brevetto: 5288704), depositato il 31 gennaio 1992 e concesso il 22 febbraio 1994, assegnato a Farmitalia Carlo Erba S.R.L..

Negli ultimi anni della sua carriera in un’ azienda ormai in crisi, "accettò per senso di responsabilità di svolgere un ruolo dirigenziale impegnandosi a costruire in accordo coi sindacati dei percorsi di “uscita” meno traumatici possibile per il personale".

Luisa si è calata nell'impegno politico e civile "sempre per senso del dovere e senza ambizioni personali". È stata segretaria della Democrazia Cristiana del quartiere S. Albino e ha portato il suo contributo in Parrocchia con "impegno rigoroso e mai superficiale", collaborando all'amministrazione dei beni parrocchiali e facendo parte del Consiglio Pastorale. Per molti anni si è spesa nella gestione della Cooperativa Cattolica, un'istituzione centenaria con finalità di solidarietà sociale. Si è battuta affinché la vendita dei beni della Cooperativa non fosse una mera operazione economica, riuscendo a far sì che la Cooperativa venisse rilevata dalla Onlus il Brugo, che si occupa di disabilità, realizzando strutture abitative per il “dopo di noi”. Ha anche partecipato alla Consulta di quartiere, portando il suo "contributo critico, a volte la sua vis polemica, ma anche il cuore, la passione civica e sociale, la capacità alla fine di trovare una mediazione". Ha "elargito tempo e denaro nell’assistenza e nell’aiuto di tanti cui si è accostata sempre con rispetto, alla pari, solo per il senso del dovere che è stato la cifra della sua esistenza".

Le condoglianze giungono dai parenti della Svizzera e del Canada. I suoi nipoti la ricordano come "zia Lulù", "più di una zia per tutti noi", "un pilastro della nostra famiglia e un punto di riferimento; forte e decisa ma anche sempre disponibile ed attenta con noi, con tutti... una figura come non ne esistono più". Ha lasciato "dei fili che ognuno di noi può raccogliere e continuare a tessere per il bene di ciascuno e della nostra comunità: la fede, la sete di giustizia, il senso di responsabilità e impegno nei confronti della famiglia e della società intera, la solidarietà e l’attenzione ai più svantaggiati, il rigore ma anche la capacità di mediare e soprattutto la rettitudine morale".

 

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